I TRE MOSCHETTIERI – Alexandre Dumas

I tre moschettieri - Alexandre Dumas
Titolo: I tre moschettieri
Autore: Alexandre Dumas
Traduttore: L. Premi
Copertina rigida: 951 pagine (due romanzi)
Editore: Newton Compton Editori (2016)
Prezzo: 9,40 €

Ho letto I tre moschettieri di Alexandre Dumas perché, per qualche motivo, mi era venuto il pallino, e al contempo temevo che non fosse troppo il mio genere e che quindi non mi sarebbe piaciuto. Invece l'ho adorato! Nonostante la mole, è uno dei libri più avvincenti e più scorrevoli che abbia mai letto, e per leggerlo ho impiegato lo stesso tempo che impiego per libri molto più brevi.
I temi potete immaginarli anche senza aver letto il libro:
  • Valore, onore e coraggio
  • Amore, anche se è quello classico e stupido fondato sull'aspetto delle persone
  • Amicizia e solidarietà ("Tutti per uno" eccetera)
  • Politica: realisti vs cardinalisti, legge vs religione
  • Morale: giustizia, coscienza, vendetta
  • Intrighi e segreti di corte che coinvolgono: matrimoni, adultèri, tradimenti di vario genere, ovviamente l'etichetta e le apparenze

I personaggi sono ottimi, come già quelli del Conte di Montecristo. Le descrizioni fisiche sono accuratissime e la caratterizzazione è perfetta: ogni personaggio ha i suoi atteggiamenti caratteristici sin dalla sua prima apparizione. Anzi, a rendere il tutto più interessante è proprio la diversità tra i personaggi, a volte una vera e propria contrapposizione (e complementarità) di caratteri, in particolare quelli di Porthos e Aramis. Il mio preferito però è Athos: riservato, taciturno, misantropo, infelice e tormentato, sul depresso andante. Se non fosse anche un alcolizzato, magari...
Ho trovato invece d'Artagnan alquanto antipatico. È la classica testa calda che sprizza furbizia, ottiene riconoscimenti senza fare praticamente nulla ed è anche un falso manipolatore, perfino nei confronti dei suoi amici, che invece mostrano lealtà reciproca e autentica.
Infine, Milady è un personaggio eccezionale, anche se naturalmente la si vorrebbe vedere bruciare tra le fiamme dell'inferno per quanto è vipera e subdola.

Dumas ha uno stile che cattura. Ha scritto dei romanzi immensi ma la lunghezza non pesa per niente, al contrario: a me è dispiaciuto finire I tre moschettieri e adesso mi sto costringendo a leggere qualcos'altro ma, a dire il vero, non vedo l'ora di leggere Vent'anni dopo. Per come scrive e per i suoi personaggi, Dumas finisce dritto tra i miei autori preferiti in assoluto, e in più mi sta facendo appassionare ai romanzi storici.
Tutte le descrizioni sono ottime e molto dettagliate, i dialoghi suonano spesso formali e affettati, con giri di parole anche per esprimere le emozioni più istintive. Sono comunque credibili, in quanto perfettamente adeguati al contesto, e sono frequenti e spesso lunghi: rendono il flusso più diretto e rapido, contribuendo così allo scorrere della trama, e palesano le emozioni e i caratteri dei personaggi.
Ho apprezzato l'edizione perché, nonostante il volume, è abbastanza leggera e facile da tenere in mano, ma ho anche trovato molti refusi.
I tre moschettieri è un libro che consiglierei a tutti, penso sarebbe in grado di coinvolgere davvero chiunque. È la lettura perfetta per questo periodo in cui siamo costretti a casa.

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L'INVENTORE DI SOGNI – Ian McEwan

L'inventore di sogni - Ian McEwan
Titolo: L'inventore di sogni
Autore: Ian McEwan
Traduttore: S. Basso
Copertina flessibile: 105 pagine
Editore: Einaudi (2015)
Prezzo: 8,50 €

L'inventore di sogni di Ian McEwan è, per farla breve, un libro di racconti per bambini. E dovrebbe essere valutato da un bambino, non da me.
Ammetto che le prime pagine mi hanno colpito: l'autore dice delle cose molto intelligenti sui bambini e sugli adulti, e inoltre Peter, il protagonista undicenne, viene presentato come un bambino introverso e mal compreso dagli adulti. Ma poi ho continuato a leggere e... no. No. È solo un normalissimo bambino che fantastica su qualsiasi cosa, e le sue fantasie non sono nemmeno interessanti. Non per un adulto. O non per me, almeno.
I temi riguardano soprattutto la famiglia, l'identità e la tolleranza, infatti in più di un racconto Peter modifica la propria identità o la scambia con qualcun altro, in modo da mettersi nei suoi panni e capire così le sue ragioni (e di conseguenza apprezzarlo meglio).

Per quanto riguarda i personaggi, ho già parlato del protagonista: Peter sembra essere un bambino molto interessante e intelligente all'inizio, ma dopo la sua personalità si perde. Del resto, nemmeno gli altri hanno dei caratteri definiti, tranne forse un po' Kate, sempre nei limiti imposti dall'età. Diciamo che quantomeno si fa sentire, nonostante sia anche più piccola di Peter.
Gli altri non sono che adulti percepiti da un bambino, quindi anonimi e noiosi.

Lo stile è molto scorrevole e semplice, ma del resto non si può mica scrivere un libro del genere con un linguaggio forbito e incomprensibile. McEwan cerca di entrare nella testa di un undicenne: all'inizio del libro si dice chiaramente che gli adulti non capiscono i bambini, dopodiché lui tenta forse di dimostrare che ci riesce? Bah.
Le descrizioni sono buone, tutto sommato. Per il resto nulla da segnalare. Alla fine ho avuto la sensazione che volesse dire qualcosa tipo "che bella avventura essere un bambino!", cosa che io non condivido in nessun modo.
In definitiva è un libro che non consiglierei mai a un adulto, ma se avete dei bambini potrebbe interessarvi.

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IO PRIMA DI TE – Jojo Moyes

Io prima di te - Jojo Moyes
Titolo: Io prima di te
Autore: Jojo Moyes
Traduttore: M. C. Dallavalle
Copertina flessibile: 391 pagine
Editore: Mondadori (2016)
Prezzo: 11,05€

Io prima di te è il romanzo più conosciuto di Jojo Moyes, ha fatto parlare molto di sé (anche grazie al film) e in genere o lo si ama o lo si odia (magari senza averlo neanche letto). Io lo amo. Non solo lo amo; è un libro a cui sono affezionata perché tocca dei temi che mi stanno molto a cuore.
A dire il vero non amo parlare di questo libro, perché mi infastidisce che molta gente non sia in grado di capirlo o che, per partito preso, lo consideri solo una storia d'amore strappalacrime.
Io prima di te non parla d'amore (o almeno non di amore romantico, se non in minima parte). Ve lo dico io di cosa parla: parla di depressione. Del non sapere cosa fare della propria vita, di quella paura che paralizza, oppure, al contrario, di sapere fin troppo bene cosa si vuole e non avere (più) i mezzi per farlo.
Parla di scegliere se vivere o morire, parla di suicidio e di "egoismo": il presunto egoismo di chi decide di farla finita, perché "non pensa al dolore che dà agli altri", e il presunto altruismo di chi invece (per egoismo, NdR) vuole che gli altri vivano a tutti i costi, incurante della loro infelicità.
Parla anche di arte, l'unica cosa bella e ancora fruibile quando ti trovi in condizioni pietose, incapace di fare letteralmente qualsiasi cosa.
E poi sì, parla d'amore. Ma non è l'amore sdolcinato dei romanzi rosa, è l'amore di genitori distrutti, di sorelle disperate, è l'amore di chi ha perso qualcuno per sempre, o una parte di sé, e avrà il cuore a pezzi fino alla fine dei suoi giorni.
Per me non c'è proprio niente di banale in questo romanzo.

I personaggi, e in particolare i due protagonisti, sono fantastici, sfaccettati, umani. Le descrizioni fisiche sono abbastanza accurate e le personalità sono ben chiare sin dall'introduzione di ogni personaggio.
Io sono innamorata di Will. Per me è uno dei migliori personaggi maschili di sempre, intelligente e molto, molto sarcastico.
E anche Lou, pur essendo estroversa e allegra, mi è piaciuta perché è sfaccettata, ha emozioni autentiche e credibili, esperienze traumatiche e paura di vivere.
Inoltre ho apprezzato come l'autrice abbia reso personale il modo in cui ognuno elabora il dolore. Così come ho apprezzato l'inserimento di personaggi al limite tra l'insopportabile e il "ti tollero perché in fondo sei umano".

Perfino lo stile merita. Visto il genere si potrebbe pensare che il libro sia scritto in maniera frivola e banale, e invece è scritto molto bene. Non sarà un capolavoro, ma nonostante la scrittura sia molto fluida e capace di "intrattenere", è anche ricercata, le parole sono scelte con cura, le descrizioni sono ottime: tutto è vivido, non ci sono vuoti e il lettore può assistere alle scene in maniera completa, sia da un punto di vista emotivo che sensoriale.
I dialoghi sono anch'essi ottimi, credibili e non risultano mai costruiti, mostrano chiaramente come si sentono i personaggi quando parlano e ognuno di loro palesa la propria personalità con le sue reazioni. In particolare è attraverso i dialoghi che emerge il sarcasmo di Will, cosa che io apprezzo in modo particolare.
Non ho davvero nulla di negativo da dire su questo libro, eppure non lo consiglierei. Non lo consiglierei perché ne sono gelosa, è un libro che mi è molto caro e mi irrita terribilmente che la gente possa non apprezzarlo come merita.

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L'ISOLA DEI SEGRETI – Scarlett Thomas

Titolo: L'isola dei segreti
Autore: Scarlett Thomas
Traduttore: A. Bibbò
Copertina flessibile: 325 pagine
Editore: Newton Compton (2010)
Prezzo: 6,90 €

L'isola dei segreti di Scarlett Thomas è un romanzo un po' diverso da quello che mi aspettavo (non avevo mai letto altro dell'autrice), ma devo dire che mi è piaciuto, soprattutto grazie alla scrittura coinvolgente.
I temi sono affrontati in maniera quasi esclusivamente teorica, perché la gran parte del romanzo è costituita da dialoghi; una trama vera e propria è quasi del tutto assente, perlopiù i protagonisti – che prima di incontrarsi sull'isola non si sono mai visti – si confrontano tutto il tempo su svariate cose. In particolare: sesso, film e tv, videogiochi e virtualità.
Trovarsi insieme su un'isola deserta li costringe a una convivenza forzata, nonché all'accettazione reciproca, perciò tra i temi finiscono anche solitudine (che a volte significa libertà), amicizia, amore e simili amenità.

I personaggi sono ben fatti: si tratta di sei ragazzi, giovani menti brillanti (almeno ufficialmente), che nella prima parte vengono presentati ciascuno con un capitolo dedicato. Ognuno di loro viene quindi definito in maniera abbastanza accurata prima ancora che la vicenda vera e propria abbia inizio.
Le descrizioni fisiche sono esaurienti e le personalità sono chiare e arricchite da certi vezzi, abitudini mentali, ossessioni, dal modo di parlare e ovviamente dalle interazioni e dalle emozioni/sentimenti che ognuno di loro prova nei confronti degli altri (non solo degli altri cinque protagonisti, ma anche delle altre persone nelle loro vite). Soprattutto, ognuno di loro ha tante storie alle spalle e, proprio come per le persone vere, sono soprattutto quelle a fare dei personaggi quello che sono.

Lo stile, come ho detto, mi ha trascinato: è molto scorrevole e mi ha coinvolto nonostante ci siano delle parti alquanto noiose (dato che, appunto, si tratta di lunghi dialoghi su argomenti che non tutti possiamo trovare interessanti. Per esempio a me dei videogiochi e delle soap opera non potrebbe fregare di meno). Nonostante ciò riesce a incuriosire e si fa leggere con piacere anche se non succede granché.
Le descrizioni sono discrete ma, anch'esse, niente di eccezionale.
Direi che il libro è ben scritto ma non in maniera particolarmente elegante o ricercata e, considerati i contenuti in generale, lo definirei un libro da ombrellone.
Lo consiglio quindi a chi cerca un libro da leggere per pura evasione.

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