NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI? – Horace McCoy

Non si uccidono così anche i cavalli? - Horace McCoy
Titolo: Non si uccidono così anche i cavalli?
Autore: Horace McCoy
Traduttore: L. Conti
Copertina flessibile: 129 pagine
Editore: Sur (2019)
Prezzo: 14,25 €

Non si uccidono così anche i cavalli? di Horace McCoy è un romanzo che io, lo dirò molto candidamente, non ho capito. Non ho proprio capito che significato e che senso abbia. Non va a parare da nessuna parte, e quando ho letto l'ultima pagina ho pensato: e allora? Non è lungo, né complicato, perciò non è che sia proprio una lettura faticosa, ma nonostante ciò ho avuto la sensazione di aver buttato tempo inutilmente. Tutto quello che succede non ha né capo né coda.
Se proprio vogliamo parlare di temi, secondo me non ce ne sono, ma giusto perché tutto fa brodo diciamo vita, morte e depressione, ecco. Trattati malissimo, in ogni caso.

E dei personaggi posso dire ancora meno. L'unica che si fa notare è Gloria, ma non certo per buoni motivi. A dire la verità a me è piaciuta, perché purtroppo mi rivedo molto in lei, ma non so quanti sarebbero in grado di apprezzare un personaggio così depresso e lagnoso. Infatti gli altri personaggi del libro non la sopportano.
Non che loro siano tanto meglio, comunque. Se anche avessero una personalità, non si vedrebbe. Molti compaiono solo in brevi momenti, altri sono più o meno sempre presenti, ma nessuna loro azione o parola sembra rilevante. Tutta la trama è stata costruita a caso come cornice di un unico fatto. Tra l'altro la descrizione della trama (che potete trovare ovunque) fa sembrare i personaggi interessanti, addirittura vengono definiti "indimenticabili". Ma non lo sono, credetemi. Io ho finito di leggere il libro dieci minuti fa e già li ho dimenticati.

Neanche sullo stile c'è granché da dire. Non è proprio degno di nota, è solo scialbo. Alcuni dialoghi sono quasi divertenti grazie all'acidità di Gloria, ma non è nulla rispetto a tutto il resto.
Mi dispiace distruggere un libro in questo modo ma, sul serio, non l'ho capito. Se c'è un messaggio non l'ho colto, se c'è una qualche intenzione nascosta da parte dell'autore io non l'ho percepita. Sarò cretina, ma davvero non ho capito niente.
E il prezzo è davvero esorbitante, vista la lunghezza e il valore del libro. Insomma, se non si fosse capito non lo consiglierei mai a nessuno. Ma vi lascio lo stesso il link d'acquisto, non si sa mai.

IL FANTASMA DI ALEXANDER WOLF – Gajto Gazdanov

Il fantasma di Alexander Wolf - Gajto Gazdanov
Titolo: Il fantasma di Alexander Wolf
Autore: Gajto Gazdanov
Traduttore: F. Lepre
Copertina flessibile: 157 pagine
Editore: Voland (2014)
Prezzo: 13,30 €

Da tanto tempo volevo leggere Il fantasma di Alexander Wolf di Gajto Gazdanov, e purtroppo sono rimasta delusa. All'inizio è anche interessante, ma più avanti sfocia nel delirio e si condisce di ingredienti a mio parere del tutto inutili, perciò mi ha lasciata perplessa.
Ecco i temi:
  • Passato. Il passato ossessiona praticamente tutti i personaggi, creando loro disagi, sensi di colpa, influenzando la loro coscienza. E poi ritorna.
  • Amore, quello tra il protagonista ed Elena. Un amore che secondo me è fondato sul nulla ed è fatto di nulla, non si capisce che cosa unisca queste due persone e che cosa dia una tale intensità a questo rapporto inconsistente.
  • Destino e morte. Non mi dilungo a parlarne, la filosofia del destino viene discussa in particolare in uno dei dialoghi e trova poi riscontro nei fatti.
  • La guerra civile che fa da sfondo al passato e ai ricordi dei personaggi.

A proposito dei personaggi, il mio atteggiamento è ambiguo. Da una parte li ho trovati ben fatti, descritti con ricchezza di dettagli, ma nonostante ciò non proprio ben visibili. È come se mi avessero suggerito delle sensazioni più che delle immagini (il che non è per forza un male). Le personalità non mi sono sembrate definite, anche se Elena sembra mostrare un carattere particolare, ambiguo in un modo strano, come se fosse bipolare ma avesse le fasi depressiva e maniacale nello stesso momento. Sembra mezza morta e spenta, e al contempo se ne esce con dei desideri assurdi, vuole fare delle cose prive di logica.
Anche gli altri personaggi sembrano mezzi morti, a dire il vero, e in un certo senso è come se fosse proprio questo a caratterizzarli. Come se esistessero solo per inerzia.

Lo stile all'inizio mi ha colpito in modo positivo: la scrittura è scorrevole e ricercata quanto basta, molto piacevole da leggere. Le descrizioni ambientali sono ottime e creano immagini ben visibili (a differenza dei personaggi). I dialoghi invece sono solo un modo alternativo di raccontare, ma non contribuiscono alla caratterizzazione dei personaggi, sono fatti solo di parole e non di vere reazioni.
Col procedere della lettura, comunque, ho avuto la sensazione che la linearità del racconto si andasse perdendo, fino a diventare quasi delirante. La relazione tra il protagonista ed Elena viene descritta in maniera struggente e, allo stesso tempo, sembra fredda e impersonale; come ho detto prima, basata sul nulla.
A tratti mi ha ricordato Il lupo della steppa, e non so se sia un bene o un male.
Tirando le somme direi che nel complesso il libro non mi è piaciuto particolarmente, anche se ha i suoi meriti.

In ogni caso si trova qui: https://amzn.to/35bsY7c