Titolo: L'albergo delle donne tristi
Autore: Marcela Serrano
Traduttore: S. Geroldi
Copertina flessibile: 288 pagine
Editore: Feltrinelli (4 luglio 2001)
Prezzo online: 8,07 €
L'albergo delle donne tristi è un bel libro e dice tante cose belle e significative. E Marcela Serrano scrive innegabilmente bene. Se volete potete anche fermarvi qui, altrimenti sciroppatevi anche le mie perplessità.
Parliamo dei temi.
- Donne e uomini. Differenze, incompatibilità, incomunicabilità. Le donne accolte nell'albergo hanno tutte problemi sentimentali legati a uomini che le hanno fatte soffrire. Mi sono trovata d'accordo con certe perle molto sagge e acute, però mi rendo anche conto che spesso si tratta di luoghi comuni e pregiudizi.
- Amore, disamore, dolore, matrimonio e compagnia bella (ma anche la rinascita dopo un rapporto nocivo). Vedi sopra.
- Il corpo, le sue sensazioni, i suoi blocchi, la capacità di lasciarsi andare, il sesso. Perché il corpo è lo strumento tramite il quale sentimenti e sensazioni si manifestano, o si bloccano. Riguardo a questo, Marcela Serrano ha a mio parere colpito nel segno. Le parti fisiche del romanzo sono quelle riuscite meglio.
I personaggi di questo romanzo sono descritti molto bene e dettagliatamente, a volte anche tramite similitudini particolari e originali. Possiamo immaginare l'aspetto di ognuno di loro nei minimi dettagli, ma la caratterizzazione è un po' più problematica. Nessun personaggio mi è sembrato avere un carattere ben definito (tranne Toña), ma a dire la verità non sono tanto i caratteri a definirli, quanto le loro storie e le loro ferite.
Lo stile non saprei nemmeno come definirlo, il primo aggettivo che mi viene in mente è raffinato. Non che sia difficile o altisonante, ma è molto denso, pensato, richiede tempo e attenzione. L'albergo delle donne tristi non è un libro che si divora in poco tempo, va assaporato.
Il romanzo è fatto di tante storie, ogni personaggio si racconta ed è il confluire di tutti questi racconti che costituisce l'intreccio. Questo significa che una gran parte del libro è fatta non tanto di descrizioni o spiegazioni, ma di dialoghi, che io ho spesso trovato stupidi malgrado la pretesa di profondità.
Una cosa che a me dà fastidio – in generale – è l'utilizzo del presente indicativo come tempo del racconto, ma questo riguarda solo il mio gusto personale.
In ogni caso L'albergo delle donne tristi, ripeto, è un bel libro che consiglierei a molte donne.
Lo trovate qui: https://amzn.to/2PQGfKq