Titolo: Il mio
romanzo viola profumato
Autore: Ian McEwan
Traduttore: S. Basso
Copertina
flessibile: 55 pagine
Editore: Einaudi
(12 giugno 2018)
Prezzo online: 4,25
€
Il mio romanzo viola profumato di Ian McEwan è un libriccino piccolo piccolo che contiene un
racconto (quello del titolo) e un saggio sull'io. Un'analisi
dettagliata sarebbe più lunga del libro stesso, quindi la reputo
inutile. Potrei anche lasciarvi dicendovi solo di leggerlo, ma
spenderò qualche parola in più.
Il tema è
principalmente quello della reputazione e dell'etichettamento, e il
meccanismo è mostrato in maniera esemplare in pochissime pagine o
perfino parole, perché tutto intorno c'è una trama, ma il succo del
discorso è condensato davvero in poco spazio (e molto bene). A
rendere geniale il racconto sono piccoli dettagli negli atteggiamenti
dei personaggi, che non possono essere caratterizzati più di
tanto per via della brevità, ma comunque fanno e dicono cose
veramente degne di nota.
Lo stile è il maggior pregio (ma non l'unico) del libro e anche dell'autore. Il racconto è scritto davvero molto bene, la prosa è eccezionale e risulta, come già detto, molto incisiva in quel poco spazio che occupa.
Lo stile è il maggior pregio (ma non l'unico) del libro e anche dell'autore. Il racconto è scritto davvero molto bene, la prosa è eccezionale e risulta, come già detto, molto incisiva in quel poco spazio che occupa.
Non credo sia
necessario aggiungere altro. A parte forse che trovo il titolo
stupidissimo.
Riguardo al saggio,
a sua volta molto breve, direi che è anch'esso interessante e a
tratti geniale, una riflessione davvero intelligente e molto attuale,
sebbene l'io, come giustamente sottolineato, non sia certo un
concetto legato a una specifica epoca.
In ogni caso io
credo di dover leggere qualcos'altro di McEwan.
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