Titolo: Il mistero del Treno Azzurro
Autore: Agatha Christie
Traduttore: G. Settanni
Copertina flessibile: 336 pagine
Editore: Mondadori (26 marzo 2013)
Prezzo online: 8,50 €
Con Il mistero del Treno Azzurro continua il mio lungo percorso alla scoperta di Agatha Christie e del suo Hercule Poirot. Questa volta l'investigatore dalla testa a uovo si trova per caso sul Treno Azzurro, che sarà scena del crimine.
La trama del romanzo – che ve lo dico a fare – è abbastanza scontata: si tratta del classico giallo con omicidio, furto e indagini dell'investigatore, stavolta in collaborazione con l'ereditiera Katherine Grey. Tuttavia abbiamo qui molti capitoli prima della comparsa di Poirot, e all'inizio non sembra nemmeno di leggere un giallo, perché tutto quello che ci viene offerto sono le vite dei personaggi.
Inoltre, anche quando la vicenda è ormai avviata, il tutto non avviene in un unico luogo e tempo, ma le indagini si protraggono per un bel po' e vedono il buon Poirot andare di qua e di là per raccogliere informazioni che, abilmente, svelerà soltanto alla fine.
Stavolta ho sospettato del colpevole abbastanza presto, forse mi sto un po' abituando a un certo tipo di ambiguità.
I personaggi del Mistero del Treno Azzurro mi sono piaciuti di più rispetto ad altri della Christie. Le descrizioni fisiche sono sempre esaurienti, ma in questo caso li ho trovati anche caratterizzati meglio, forse proprio perché tutti i capitoli iniziali sono dedicati a loro. Non più le solite macchiette stereotipate, ma veri caratteri si intravedono qua e là.
Hercule Poirot è sempre lo stesso, riesce a essere simpatico nonostante la sua presunzione e ha un carattere molto particolare, sempre pacato e tranquillo, nonché finto tonto, fino a quando non si mettono in dubbio le sue abilità o gli si nega la fiducia che merita; allora non si fa mancare qualche scatto d'ira che lo rende ancora più ridicolo. Del resto, come dargli torto?
Ho apprezzato molto Katherine Grey, riservata ma arguta e intelligente, e Lenox, personaggio minore e di scarsa importanza ai fini della storia, che però spicca per personalità.
Lo stile di Agatha Christie, mi duole ripetere ogni volta le stesse cose, è molto scorrevole e coinvolgente, proprio adatto al genere. Le descrizioni ambientali sono quasi del tutto assenti, l'autrice si limita a particolari che servono da indizi, o comunque funzionali a capire le mosse del colpevole. Il linguaggio è semplice e chiaro e la lettura scorre veloce, non solo perché la trama incuriosisce proprio come è suo compito, ma anche perché, appunto, lo stile è davvero azzeccato e non ci sono ostacoli di sorta. I romanzi di Agatha Christie si bevono, e di conseguenza non posso che consigliarvi anche questo.
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