Titolo: Il blu è un colore caldo
Autore: Julie Maroh
Traduttore: F. Zicchiero
Copertina flessibile: 158 pagine
Editore: Rizzoli Lizard (16 ottobre 2013)
Prezzo online: 13,61 €
Io non leggo mai graphic novels, ma ho voluto fare un'eccezione per Il blu è un colore caldo di Julie Maroh, dato che anni fa avevo visto il film La vita di Adele, tratto proprio da questo fumetto, e mi era piaciuto.
Si tratta di una storia importante perché riguarda i problemi che tante persone si trovano ad affrontare nell'accettare una sessualità che, ahimè, anche nel 2018 aspetta ancora l'approvazione altrui. Tra i temi trattati, quindi, la sessualità è uno dei più centrali: la protagonista Clementine, infatti, deve vedersela con se stessa e con le reazioni del suo corpo, ma anche con la famiglia e i compagni di scuola, e in generale con una società sempre pronta a sparare giudizi.
Altri temi importanti sono:
- L'amore, ovviamente, perché è in nome di quello che i personaggi della storia lottano e vivono e fanno tutto quello che fanno.
- L'adolescenza con tutti i suoi conflitti, interiori ed esteriori, e tutto ciò che l'accompagna, come la ricerca della propria identità, le dinamiche sociali e scolastiche tipiche di quell'età e così via.
- La morte e la malattia. Se ne parla sin dall'inizio , anche se in realtà nella storia non hanno poi tutto questo spazio.
I personaggi, devo dire, non mi hanno colpito particolarmente. Innanzi tutto i disegni di Julie Maroh non mi sono piaciuti, soprattutto i volti. A giudicare dalle espressioni facciali si direbbe che tutti siano cupi, arrabbiati o pazzi, anche quando non è così. Per il resto, i protagonisti sono perlopiù adolescenti, quindi è comprensibile che non abbiano personalità ben definite.
Emma è a mio parere il personaggio riuscito meglio, perché si percepisce in modo chiaro il conflitto tra lati diversi del suo carattere e della sua personalità. Da una parte decisa e sicura di sé, dall'altra anche molto fragile e confusa.
Riguardo allo stile, ripeto che i disegni non mi hanno colpito per niente. Ho già parlato dei volti, e aggiungo che non mi sono piaciuti nemmeno i corpi. Un po' più belli i nudi, ma con i vestiti addosso spesso sembrano sproporzionati, troppo alti o al contrario tarchiati, come se fossero compressi. Nemmeno i dettagli ambientali mi sono sembrati degni di nota, a parte l'idea, sicuramente efficace, di far spiccare il blu ovunque sia presente.
Nonostante i disegni, comunque, consiglio la lettura del fumetto perché è bello, la storia è significativa e struggente e il messaggio che lancia importante.
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