VOX – Christina Dalcher

Vox, Christina Dalcher
Titolo: Vox
Autore: Christina Dalcher
Traduttore: B. Ronca
Copertina rigida: 416 pagine
Editore: Nord (6 settembre 2018)
Prezzo online: 16,15 €

Vox di Christina Dalcher non è certo un capolavoro, però ha decisamente un suo perché. Facciamo così:

COMMENTO TECNICO
Il libro è una scopiazzatura del Racconto dell'ancella (già recensito qui), ma è ancora più terribile perché in questo caso le donne, oltre a perdere la libertà di scelta, perdono anche il diritto di parola, e in più non vengono messe al servizio di sconosciuti, ma devono subire il tutto all'interno delle loro stesse famiglie, sopportare mariti e figli che si trasformano in mostri senza nemmeno poter spaccare loro la faccia come sarebbe opportuno, anzi accettando pure la responsabilità di averli messi al mondo.
I temi del romanzo hanno a che fare con differenze di genere, ruoli sociali e stereotipi. Degli stereotipi, in realtà, è vittima anche l'autrice stessa perché, se da una parte vorrebbe denunciare la discriminazione come una cosa – ovviamente – negativa, dall'altra ha riempito il libro di giudizi e commenti su come dovrebbe essere un vero uomo e perfino sulle abitudini e i modi di fare/essere degli Italiani.
I personaggi non hanno nessuna qualità di rilievo, e lo stesso vale anche per lo stile.
Insomma, tecnicamente Vox non è un libro di valore e, basandomi su criteri oggettivi, lo boccerei senza dubbio (o quantomeno abbasserei di molto il prezzo).

COMMENTO EMOTIVO E SOGGETTIVO
Nonostante tutto, Christina Dalcher è riuscita a rendere la trama interessante e trascinante e soprattutto a suscitarmi forti emozioni. Rabbia, in particolare. Ma anche tristezza e disperazione.
La lettura di questo romanzo è stata un pugno allo stomaco, forse anche perché sono una catastrofista convinta che tutto quello che Vox descrive potrebbe succedere sul serio da un momento all'altro.
Ho visto i personaggi maschili godere dei loro privilegi. Ho visto il loro non essere affatto superiori alle donne: sono anzi delle nullità, ma è proprio questa la parte spaventosa. Nel loro essere nullità, hanno bisogno di zittire le donne per autoconferirsi un valore che non hanno. Le donne (nel romanzo come anche nella vita) non sono affatto inferiori agli uomini ma – proprio per questo – sono scomode, e annullarle è l'unica strategia possibile, da parte degli uomini, per sentirsi migliori di quello che sono.
Ritengo che un uomo leggerebbe questo libro senza provare nemmeno un decimo della rabbia che ho provato io, e questo mi fa arrabbiare ancora di più. Magari nessun padre sarebbe contento di impedire alle proprie bambine di imparare a parlare, ma sono convinta che buona parte degli uomini sarebbe invece più che felice di zittire le proprie mogli. Scusate se sono così negativa, ma in questo momento odio tutti.

Detto questo, Vox è un libro che vale la pena di leggere e lo trovate qui: https://amzn.to/2pCsymE

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