CINQUE LIBRI SOTTOVALUTATI

Dato che ultimamente ho letto pochissimo e non ho niente di particolare da recensire, oggi vi parlo di cinque libri secondo me davvero belli ma che nessuno conosce, o comunque apprezza come dovrebbe. Bando alle ciance, eccoveli qua:

Le ragazze di Lori Lansens (no, non quello di Emma Cline). Questo romanzo non l'ha letto nessuno. Io l'ho comprato tanti anni fa e l'ho letto due volte, è bellissimo e molto particolare. Racconta di due gemelle siamesi attaccate dalla testa, della loro convivenza forzata e di come gestiscono le loro due vite "separatamente", per quanto possibile. Non mancano colpi di scena che io non mi aspettavo affatto, e che sono secondo me l'ingrediente fondamentale del romanzo, quello che mi spinge a consigliarvelo.

Broken di Daniel Clay. Anche questo libro è praticamente sconosciuto, nonostante esista perfino un film tratto dal libro. Credo sia abbastanza sconosciuto anche quello, peraltro. Si tratta in sostanza delle vicende di un vicinato, ma anche qui la storia e i personaggi sono molto particolari. La prima volta che l'ho letto ho trovato la trama davvero geniale, e poi ho letto tutta l'ultima parte versando fiumi di lacrime. Insomma, io non capisco proprio perché sia così poco conosciuto.

Il signor cravatta di Milena Michiko Flašar (recensito qui). In realtà questo libro io non saprei se consigliarlo o no. Per me è una perla e l'ho trovato stupendo, però mi rendo conto che non è per tutti. Potrebbe sembrarvi lento, forse perfino noioso. Parla di solitudine e io l'ho trovato immensamente poetico. E poi la fine mi ha riempita di speranza e di ottimismo, e vi assicuro che io sono l'opposto dell'ottimismo (se non l'aveste ancora capito).

Bunker diary di Kevin Brooks (recensito qui). Questo libro è sottovalutato perfino dagli editori e dai critici, visto che lo definiscono un romanzo per ragazzini. Io davvero non me lo spiego. È geniale e crudo e agghiacciante, i personaggi sono caratterizzati in una maniera impressionante, perfino quando certi lati dei loro caratteri vengono esasperati dagli eventi risultano ancora credibili. E la fine mi ha fatto venire i brividi. Un ritratto spaventoso della natura umana.

Il violino nero di Maxence Fermine. L'opera più famosa dell'autore credo sia Neve, ma in realtà in molti non hanno mai sentito nemmeno quella. In ogni caso, io preferisco di gran lunga Il violino nero. È uno dei miei romanzi preferiti in assoluto, parla di musica e di follia, è poetico e vagamente inquietante e il tutto è condensato in un libriccino piccolissimo che si legge in una o due ore al massimo. Una meraviglia davvero. Perché diamine nessuno l'ha letto?

Riflettete sui vostri peccati. Au revoir.

2 commenti:

  1. Che tu ci creda o no, Broken è uno dei primissimi libri che ho adocchiato quando ho incominciato a muovere i primi passi nel mondo della letteratura di narrativa, insieme a Le vite impossibili di Greta Wells (anche questo sconosciuto fino a qualche mese fa quando l'autore vince il Premio Pulitzer). Che dire? Mi hai fatto venir voglia di rimetterlo in lista, insieme a Il signor cravatta!

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    1. Io non posso che ripetere quello che ho già scritto: li ho trovati bellissimi entrambi, quindi se vorrai leggerli sarò contenta e mi piacerebbe sapere che cosa ne penserai. Le vite impossibili non lo conosco invece, mi documenterò.

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