MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO – Jonathan Safran Foer

Molto forte, incredibilmente vicino, Jonathan Safran Foer
Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan Safran Foer
Traduttore: M. Bocchiola
Copertina flessibile: 351 pagine
Editore: Guanda (2011)
Prezzo online: 11,05 €

Ho letto Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer tre volte, e l'ho amato ogni volta. È uno dei libri più belli che abbia letto in tutta la mia vita, e uno dei più emozionanti: ho riso e/o pianto praticamente a ogni pagina.
Il tema fondamentale è l'elaborazione del lutto, in cui confluiscono in realtà due temi: la morte e la guerra. Questo libro racconta delle vere tragedie in maniera profonda e commovente, ma le condisce anche di quotidianità e di freschezza grazie all'adorabile protagonista, Oskar.
Altro tema fondamentale è l'amore. Questo libro è pieno, pieno d'amore: quello di una madre per il figlio, di una nonna per il nipote, di un bambino che fa della felicità dei suoi cari la sua raison d'être. C'è anche l'amore romantico, che comunque è il meno importante qui.

I personaggi del romanzo sono meravigliosi, in particolare Oskar. Anzi, io trovo questo libro così doloroso non solo perché racconta avvenimenti oggettivamente tragici, ma soprattutto perché Oskar è un bambino, è tenero e soffre, e un bambino di quell'età non dovrebbe soffrire così. Per tutto il tempo della lettura avrei voluto abbracciarlo.
La sua personalità, peraltro molto particolare, è resa benissimo, così come anche i caratteri degli altri personaggi, che sembra di vedere e di sentire con chiarezza, e di conoscerli da sempre. Ognuno ha il suo modo di parlare, le sue reazioni, il suo modo di esprimere sentimenti e così via, anche quelli che compaiono solo in una pagina.
Insomma: grazie, Jonathan.

Anche lo stile è notevole e, soprattutto, vario. La storia è narrata in prima persona da Oskar, quindi lo stile si addice a un bambino di otto anni (per quanto singolare), che tuttavia è anche in grado di descrivere le cose in maniera molto efficace. I suoi racconti si alternano poi a lettere scritte dai suoi nonni, che hanno ognuno il suo stile personale e ben riconoscibile.
Se proprio devo trovare un difetto, potrei dire che la resa dei dialoghi non mi ha fatto impazzire, perché sono trascritti in maniera atipica. Troppe frasi che si susseguono (nel caso di Oskar) e carenza di punteggiatura (per gli altri due). E i salti temporali possono creare confusione. Nonostante ciò non ho trovato nessuna parte noiosa o poco coinvolgente.
Io non sarò mai in grado di esprimere il mio amore per questo romanzo, vorrei che i libri fossero tutti così belli, struggenti e divertenti allo stesso tempo. Se non l'avete ancora letto non so proprio cosa state aspettando.

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