MARTIN EDEN – Jack London

Martin Eden - Jack London
Titolo: Martin Eden
Autore: Jack London
Traduttore: S. Sacchini
Copertina flessibile: 526 pagine
Editore: Feltrinelli (2016)
Prezzo online: 9,35 €

Martin Eden è il primo romanzo che leggo di Jack London e devo dire che mi ha sorpreso. Non mi aspettavo che mi piacesse così tanto. Perfino il finale, che in genere mi delude sempre.
Alcuni temi toccati dal romanzo:
  • L'amore, il modo in cui cambia le persone e le spinge a migliorarsi. Tutto quello che Martin fa – e fa davvero tanto –, lo fa per amore di Ruth, e in nome dell'amore in generale.
  • Denaro e fama, divari sociali. Come Martin nota con amarezza, continuando a crucciarsene per pagine e pagine, tutte le persone intorno a lui cambiano atteggiamento a seconda che si trovino di fronte a un poveraccio o a un ricco uomo di spicco. Tutti i ragionamenti a riguardo mi hanno fatto venire l'angoscia.
  • Cultura, istruzione, sapere. All'inizio del romanzo Martin è povero e ignorante. Poi, a poco a poco, grazie al suo lavoro instancabile, la sua cultura diventa superiore a quella di chiunque altro, cosa non necessariamente positiva, ahimè.
  • Arte, scrittura, editoria. Anche ai tempi di Jack London era un mondo difficile, si direbbe.
  • Depressione. Non avrei voluto usare questa parola. Avrei preferito dire disillusione, rassegnazione, apatia o qualcosa del genere. Ma certi pensieri e comportamenti non posso proprio inserirli sotto altre definizioni. Amen.

I personaggi di Martin Eden sono ottimi, ma tutta l'attenzione è posta sul protagonista, che comincia a evolversi già dall'inizio della storia. La vita interiore di Martin è ben approfondita, e allo stesso modo anche le sue vicende esteriori. Ha una personalità molto sfaccettata, con un forte contrasto tra il suo aspetto estetico e la sua anima. Perfino eccessivo, forse poco credibile, ma nel complesso si tratta di un personaggio che mi è piaciuto tanto e per il quale ho sentito simpatia. E poi è solo, per tutto il tempo.
Gli altri personaggi sono perlopiù negativi, i loro caratteri (se di caratteri si può parlare) sono forgiati dall'etichetta e dalle convenzioni sociali. Insomma sono quasi tutti degli opportunisti, con poche eccezioni che, non a caso, appartengono ai ceti più bassi. Diciamo pure che quella di Jack London è una condanna bella e buona della borghesia.

Lo stile di London (o della traduttrice, se vogliamo) è perfetto, il linguaggio è chiaro e limpido, scorrevole, ricercato al punto giusto, e la scelta delle parole è impeccabile, in particolare quella degli aggettivi. Ci sono descrizioni meravigliose già nelle prime pagine.
Questa traduzione è per il 90% esemplare, ma devo specificare che ho trovato qualche nota stonata qua e là nell'uso dei congiuntivi e in alcune espressioni non adatte al contesto. Dico "nota stonata" proprio perché per il resto la traduzione sarebbe perfetta, e certi errori disturbano ancora di più per questo motivo.
In ogni caso Martin Eden è a mio parere un romanzo bellissimo, molto amaro, che merita senz'altro di essere letto.

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