Titolo: Jane Eyre
Autore: Charlotte Brontë
Traduttore: L. Spaventa Filippi
Copertina flessibile: 320 pagine
Editore: Newton Compton (2010)
Prezzo: 4,16 €
Jane Eyre di Charlotte Brontë è un altro di quei romanzi che non hanno bisogno di presentazioni. Tutti conoscerete la storia, ma vi elenco alcuni temi come al solito.
- Educazione, emancipazione, indipendenza. Uno dei punti forti del romanzo è il carattere della protagonista, che viene fuori sin dalla prima pagina, quando è ancora una bambina. Jane ha un carattere deciso, una dignità incrollabile, e crede fermamente nelle sue idee. Non si lascia sottomettere nemmeno quando vorrebbe, e questo nonostante la sua vita sia durissima sin dall'infanzia.
- Amore. Quella di Jane Eyre è per me una delle più belle storie d'amore. La vita di Jane è come suddivisa in periodi segnati proprio dalla presenza e dall'assenza di amore (di qualunque natura). La solitudine e il desiderio di amore hanno un forte impatto sulle sue decisioni, sebbene lei metta sempre al primo posto la giustizia. A tal proposito:
- Disciplina e autostima. Jane non è vanitosa o presuntuosa, al contrario si ritiene brutta e insignificante, ma allo stesso tempo crede in sé stessa e nelle sue qualità, è consapevole del proprio valore e non è mai disposta a scendere a compromessi, nemmeno quando sarebbero a suo vantaggio. Se durante l'infanzia la disciplina le viene imposta in modi per niente intelligenti, più tardi lei la interiorizza e ne fa un valore. È un esempio per tutte le donne, per tutte le persone.
- Bellezza. Come ho detto, Jane non è bella, e in generale di tutti i personaggi viene sempre specificato se sono belli o brutti, come a sottolineare il peso che l'aspetto delle persone assume nella vita. La cara Charlotte non aveva torto.
I personaggi di Jane Eyre sono notevoli. Non solo Jane, ma anche gli altri hanno caratteri incisivi, soprattutto il signor Rochester. Anche lui è brutto: il fatto che i due protagonisti siano esplicitamente brutti è già una cosa ben degna di nota, li rende più autentici e simpatici.
Rochester è uno dei miei personaggi maschili preferiti della letteratura, perché è sarcastico e anche molto umano. Le parole che ha per Jane non sono stucchevoli ma esprimono un sentimento profondo, e sono per me tra le più belle parole d'amore mai lette.
Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto – come sempre – quelli negativi. I personaggi antipatici, qui, lo sono sul serio. Roba da prenderli a ceffoni. Tra tutti citerei St. John, che riesce a risultare immensamente odioso sebbene si ripeta più volte quanto sia retto e giusto ed eccellente e valido.
Lo stile di Charlotte Brontë è elegante ma non pomposo, anzi molto sobrio e razionale. Anche nei momenti di maggiore pathos, niente risulta mai melodrammatico. L'autrice è in grado di restare (o fingersi) imparziale e raccontare i fatti senza suscitare emozioni scontate.
Le descrizioni sono bellissime, i dialoghi ottimi e verosimili. L'amore tra Jane e Rochester è raccontato in maniera realistica, perché non è un improvviso colpo di fulmine che nasce dal nulla, ma un sentimento vero che si sviluppa col tempo attraverso il dialogo, le punzecchiature e i dispetti reciproci.
Che ve lo dico a fare? Jane Eyre è un ottimo romanzo e comunque un grande classico, perciò se non l'avete ancora fatto dovreste proprio leggerlo.
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