Titolo: Il pericolo senza nome
Autore: Agatha Christie
Traduttore: L. Garsin
Copertina flessibile: 210 pagine
Editore: Mondadori (2003)
Prezzo: 9,77 €
Continuo a leggere (con molta calma) la serie di Poirot di Agatha Christie, di cui Il pericolo senza nome è il sesto libro.
Anche qui il famoso omino belga continua imperterrito a dire di essersi ormai ritirato e di volersi godere la celebrità raggiunta in totale riposo, ma il caso vuole che si imbatta sempre, contro la sua volontà, in un qualche delitto. In questo caso, in realtà, il delitto non è stato ancora commesso, ma è solo minacciato. Infatti Nietta Buckley, la vittima designata, è già sfuggita a ben tre tentativi di farla fuori. Ecco che Hercule Poirot si attiva per metterla al sicuro, ma questo porta all'omicidio di un'altra persona innocente.
Com'è ovvio, alla fine il perspicace Poirot mette insieme tutti i pezzi che nessun altro riesce a vedere e risolve il caso fornendo una soluzione che, personalmente, ho trovato un po' meno imprevedibile che in altri libri precedenti.
Al solito, i personaggi non sono lì perché la loro psicologia venga indagata, ma sono piuttosto delle pedine che l'abile autrice è bravissima a muovere. E poi si rivelano sempre in qualche modo diversi da come sembrano.
Nietta – o Nicky – Buckley, protagonista della vicenda, risulta alquanto antipatica, non prende nulla sul serio e dà risposte sconclusionate, almeno fin quando non si rende conto della serietà della situazione. Ma anche dopo, in realtà.
Poirot è sempre molto simpatico col suo ego smisurato, la sua presunta modestia e, soprattutto, i battibecchi con Hastings e l'ironia con cui lo prende in giro dandogli velatamente dell'idiota. Certo, al posto di Hastings io lo prenderei a pugni come minimo, ma dall'esterno sembra simpatico.
Lo stile di Agatha Christie è sempre molto godibile, scorrevolissimo, tanto che spesso scelgo di leggere un suo libro quando ho difficoltà a trovare qualcos'altro che mi prenda, perché con lei sono sicura di leggere molto velocemente qualcosa di piacevole e intelligente.
Ho apprezzato le descrizioni, molto curate con attenzione ai dettagli; del resto, altrimenti non si capirebbe nulla delle scene del crimine e in generale del contesto, che in un romanzo giallo è essenziale.
Il pericolo senza nome non è a mio parere tra i romanzi migliori di questa serie, ma io comunque ve li consiglio tutti, perché sono davvero una lettura piacevole.
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