Titolo: Le correzioni
Autore: Jonathan Franzen
Traduttore: S. Pareschi
Copertina flessibile: 600 pagine
Editore: Einaudi (2003)
Prezzo: 12,75 €
Le correzioni di Jonathan Franzen è uno dei pochissimi libri contemporanei per i quali riesco a usare il termine "capolavoro". Con questo libro Franzen mostra la sua genialità che, purtroppo, negli altri suoi libri non è così manifesta. Devo avvisarvi però che, a seconda del vostro umore, potrebbe risultarvi noioso o addirittura pesante.
Alcuni dei temi:
- Famiglia. Si tratta di una storia familiare, ma allo stesso tempo delle storie separate di ogni singolo membro della famiglia. Franzen mette a nudo gli aspetti più scomodi delle relazioni – non solo familiari –, ed è proprio questa la sua più grande capacità.
- Malattia di Parkinson ma anche malattia in generale, caducità della vita e morte. Il Parkinson è raccontato in maniera lucida e struggente dal punto di vista del malato stesso. Ma non è solo la malattia il problema, è che la vecchiaia è già di per sé una malattia.
- Sesso, che ha un enorme potere sulle persone e che è esso stesso uno strumento di potere.
- Le correzioni del titolo, ovvero educazione, manipolazione, condizionamenti sociali. L'etichetta e le apparenze che tutti dovrebbero (voler) sfoggiare. Il denaro, il lavoro, le aspirazioni e tutto ciò che concorre a rendere una persona quello che è, oppure quello che dovrebbe essere. (E poi le droghe, l'illusione di correggere il cervello.)
I personaggi fanno più o meno tutti schifo, e nel loro fare schifo sono perfetti, tremendamente verosimili proprio in quanto irritanti. Franzen coglie ogni piccola sfaccettatura della psicologia umana, mette in luce come le persone siano difettose. Se fossero persone vere sarebbero da prendere a sprangate, invece sono fittizie e quindi ammirevoli per quanto sembrano vere. I loro pensieri sono di un realismo impressionante, i loro sentimenti umani e veri. Anche le descrizioni fisiche sono ottime.
Enid è abbastanza difficile da sopportare e da giustificare, nonostante quello che è costretta a tollerare tutti i giorni; tra i suoi figli, Denise è forse l'unica un po' sensata, ma anche lei ha i suoi difetti. Gary, che potrebbe sembrare quello più ragionevole, dopo un po' sembra quasi un maniaco ossessivo. Insomma, sono persone, e le persone sono così. Insopportabili, egoiste e senza senso.
Mi è piaciuta molto anche Robin, un personaggio minore eppure molto ben sviluppato.
Lo stile di Franzen è forse il suo più grande merito (come se non bastassero gli altri). Questo libro è scritto benissimo. Il linguaggio è ricco, le parole scelte con cura, le descrizioni sono fantastiche, minuziose e con similitudini pazzesche. I dialoghi sono anch'essi molto verosimili, pieni di accuse reciproche, e contribuiscono a delineare la personalità di ogni personaggio. È raro leggere un libro contemporaneo scritto così bene. (Ci sono delle parti noiose, però.)
Insomma, io adoro questo libro, però non so se lo consiglierei, perché può avere un effetto molto diverso a seconda dello stato d'animo, e non è proprio una lettura leggera. Però secondo me dovreste comprarlo lo stesso.
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