Titolo: Novella degli scacchi
Autore: Stefan Zweig
Traduttore: S. Montis
Copertina rigida: 151 pagine (tre romanzi)
Editore: Newton Compton (9 giugno 2016)
Prezzo: 5,74 €
In quanti modi posso ancora elogiare Stefan Zweig? La Novella degli scacchi è considerata il suo più grande capolavoro, anche se devo dire che alcune sue opere mi sono piaciute di più.
In questo caso si tratta di una sfida tra due campioni degli scacchi, che ha luogo su una nave e intrattiene come un grande spettacolo diversi spettatori. La parte più interessante, almeno per chi come me non capisce niente di scacchi, è poi scoprire le storie di queste persone, in particolare quella del dottor B.
L'opera tocca temi quali la competizione, la reputazione, ma anche la guerra, la politica, la depressione e, dato che stiamo parlando di Zweig, vi orbitano attorno tutte le possibili sfaccettature dell'animo umano, più o meno sane e "normali", fino ad arrivare all'ossessione e alla pazzia.
In questo, lo dico sempre, Zweig non ha rivali: non so davvero chi altri sarebbe – o sia stato – in grado di descrivere le persone con tanta precisione.
I personaggi, infatti, sono come sempre caratterizzati in maniera impeccabile, raccontati in modo da render loro giustizia in tutti i sensi, nel bene e nel male. Vengono descritti soprattutto attraverso la catena delle loro azioni e reazioni, da cui trapelano le emozioni, e così vediamo chiaramente quanto è sanguigno McConnor, quanto è borioso Czentovič e così via.
Come ho detto, quello che è risultato per me il più interessante è il dottor B., non solo per la sua storia, che è la parte migliore del libro, ma in generale per ogni suo piccolo gesto e ogni sua parola, il suo modo di essere e di fare, l'attenzione con cui si contiene e il modo in cui questa gli sfugge di mano.
Lo stile – che ve lo dico a fare – è sublime. La prosa di Zweig è inimitabile, curata ed elegante ma mai eccessiva, il ritmo è incalzante; non so come riesca ad attrarre così magneticamente anche con trame che non hanno nulla di eccezionale. Le descrizioni sono perfette, i dialoghi verosimili e caratterizzanti. È ridicolo ripetere sempre le stesse cose, ma che altro dovrei dirvi? Non un solo libro di Zweig mi ha deluso da questo punto di vista (né da altri).
Insomma, questa è l'ennesima opera di Zweig che consiglio e sulla quale non posso avere nulla da ridire. Anche volendo trovare il pelo nell'uovo, non mi viene in mente un solo difetto. Il mondo avrebbe dovuto sfornare più scrittori di questo calibro.
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