Titolo: La missione
Autore: Sergio De Tomi
Copertina flessibile: 120 pagine
Editore: centoParole (26 febbraio 2018)
Prezzo online: 11,99 €
Voto: **½
Comincio col ringraziare Sergio De Tomi per avermi dato la possibilità di leggere questo suo breve romanzo, La missione, che ho letto in appena un paio d'ore. Un paio d'ore piacevoli, nonostante il genere non sia proprio il mio preferito.
Si tratta di un romanzo distopico le cui vicende si svolgono nell'anno 2166 sul pianeta P16, dove una ristretta selezione di terrestri è stata trapiantata un secolo prima. La piccola società così formatasi vive in modo molto semplice in un'area delimitata da una recinzione che, ovviamente, non può essere oltrepassata. E quindi scommetto che indovinate cosa succede.
Mike, sedicenne sveglio e curioso, oltrepassa la recinzione, dando così il via a una catena di eventi che permetteranno agli abitanti del cosiddetto "paese" di scoprire verità nascoste fino ad allora e di rivendicare il diritto a una vita normale.
Il perno del romanzo, al di là della vicenda in sé, è la società che, per quanto distante da quelle che conosciamo, conserva quelle dinamiche naturali che non potrebbero mai essere assenti in nessuna collettività umana, animale o quello che è. Quindi gerarchie, giochi di potere, manipolazione, ruoli sociali e ribellione agli stessi (chissà perché sempre da parte di ragazzini curiosi, poi). Un ruolo importante ha poi il sapere: lasciare le persone nell'ignoranza, infatti, è il modo più facile per manipolarle.
Le descrizioni fisiche dei personaggi sono molto buone; la caratterizzazione invece lascia a desiderare. Gesti e parole vengono descritti in maniera chiara, ma io non sono riuscita a percepirli. Dirò di più: alcuni dialoghi mi sono sembrati proprio "stonati" rispetto a quella che dovrebbe essere la personalità dei coinvolti. Nessun personaggio è riconoscibile.
Lo stile è la parte più difficile da commentare. La missione è scritto nel complesso abbastanza bene – il che è già raro per uno scrittore italiano e giovane – e le descrizioni ambientali sono buone come quelle fisiche. Ma proprio perché è scritto bene, forse, ogni volta che c'è un errore si nota anche di più. E gli errori, ahimè, non mancano. La punteggiatura non è sempre usata bene, alcuni termini sono scorretti, la consecutio temporum è sballata nei periodi più complessi, c'è qualche ripetizione cacofonica... La prosa è tutto sommato piacevole e scorrevole, ma questo non basta.
Tirando le somme, La missione è un libro piacevole e ben architettato, ma dovrebbe essere riveduto e corretto con maggiore precisione. Lo consiglierei solo agli amanti del genere.
Se l'avete letto sono curiosa di conoscere il vostro parere.
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