Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo
Autore: Gail Honeyman
Traduttore: S. Beretta
Copertina rigida: 344 pagine
Editore: Garzanti Libri (2018)
Prezzo: 15,21 €
Eleanor Oliphant sta benissimo è il romanzo d'esordio di Gail Honeyman, che per qualche motivo non mi ha mai incuriosito. Poi mia sorella me l'ha consigliato e, poiché conosce i miei gusti, mi sono fidata e l'ho letto. Non avevo grandi aspettative, ma è riuscito comunque a deludermi.
L'idea è interessante, e anche la protagonista potrebbe esserlo, ma nessuna delle due cose è sviluppata in maniera soddisfacente.
I temi del romanzo sono diversi:
- Famiglia, amicizia, relazioni. Tutte cose assenti o disfunzionali nella vita di Eleanor. (Spoiler: la sua vita migliora nel corso della storia.)
- Depressione, malattia mentale, disagio sociale. Eleanor è stramba e gli altri la evitano, ma per fortuna lo è in maniera originale, dato che il protagonista socialmente inadeguato sembra essere diventato un must have di ogni romanzo contemporaneo. (Non che a me dispiaccia.)
- Amore. Come ho detto prima, i buoni sentimenti sono assenti nella vita di Eleanor, oppure disfunzionali e distorti. Nonostante lei abbia trent'anni, c'è perfino una storia d'amore platonico degna della più tipica adolescente.
I personaggi del libro non sono in alcun modo degni di nota. Eleanor ha una storia e una personalità originali, e per molti aspetti mi sono rivista in lei (e non è un bene, dato che è alquanto antipatica). Ecco perché in alcuni momenti ho provato simpatia o almeno pietà per lei, ma nel complesso non mi è sembrato un personaggio ben riuscito. Gli aspetti interessanti non sono approfonditi a sufficienza. I suoi modi di fare sono particolari, ma le reazioni altrui al suo cospetto sembrano esagerate e senza senso, soprattutto nella parte iniziale del libro. Ci si chiede che cosa sia a spaventare tanto la gente, e ci si aspetta di scoprirlo più avanti, ma non è così.
Sugli altri personaggi c'è poco da dire: sono solo accessori e descritti in modo stereotipato in base al ruolo che rivestono in funzione della protagonista.
Anche lo stile è molto sempliciotto, come si confà a tutti i romanzi del genere. È scorrevole e facile da leggere, nonostante Eleanor parli in modo forbito, ma mi ha annoiato. Le descrizioni sono scarse e per niente accurate, i dialoghi poco autentici.
Il romanzo è suddiviso in tre parti, di cui la prima serve a presentare il personaggio, ed è appunto noiosa e inutilmente lunga. Si capisce che ci sono delle cose non dette, che però non incuriosiscono a sufficienza. La seconda parte è molto più interessante, si entra nel vivo della storia e finalmente troviamo le spiegazioni che ci spettano, ma dura meno. Vale davvero la pena di leggere tutto quello che viene prima, per arrivarci? Infine, un colpo di scena messo lì apposta per sorprendere e poi il libro è finito. Mi sono sentita un po' presa in giro, per la verità.
Il libro ha avuto un gran successo, perciò io non pretendo di venire qui a dirvi che è brutto e non dovete comprarlo, magari lo amerete. Non è impegnativo e si legge in pochi giorni, ma per quanto mi riguarda sono stati giorni sottratti a letture più interessanti.
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