Voto: 3/5
La vicenda è quella di quattro ragazzini dodicenni – Gordie, Chris, Teddy e Vern – che si avventurano alla ricerca del corpo che dà il titolo al racconto. In realtà non succede quasi niente, è solo il racconto di una lunga passeggiata, costellata da piccoli avvenimenti che sembrano voler solo riempire spazio. La trama non è quindi molto ricca, ma i temi toccati sono importanti. Tanto per cominciare la morte, guardata peraltro con occhi di soli dodici anni. La famiglia, che assume un ruolo importantissimo: la famiglia di ognuno dei quattro ragazzini ha quasi un ruolo più importante del ragazzino stesso, è caratterizzata meglio, è indagata più a fondo. E insieme alle dinamiche familiari vengono fuori i pregiudizi, la diffidenza verso qualcuno solo perché è figlio o fratello di qualcun altro. Ordinaria amministrazione, insomma. Poi c'è l'amicizia, che dovrebbe essere la protagonista assoluta di questo racconto ma, a essere sincera, a me è sembrata trattata solo in modo marginale, anche se a volte commovente. La cosa più interessante è la visione negativa, quasi tragica che ne ha Chris.
I tuoi amici, loro ti tirano giù, Gordie. Non lo sai? Sono come quelli che ti annegano attaccandosi alle gambe. Non puoi salvarli. Puoi solo annegare con loro.
Infine la perdita dell'innocenza, che in realtà è strettamente collegata a tutto il resto.
I personaggi in generale li ho trovati poco caratterizzati, anonimi, a parte Chris che è decisamente il più interessante. Chris ha sfaccettature diverse, è pieno di contraddizioni, è un vero essere umano, non solo un insieme di parole sulla pagina. È l'unico che abbia un'anima che non resta intrappolata nella carta.
Gli altri, come ho detto, sembrano caratterizzati più dalla descrizione delle loro famiglie, mentre le personalità sono piatte. Si percepisce lo sforzo di renderli vivi, a tratti, ma per quanto mi riguarda è stato uno sforzo inutile.
Ho letto Il corpo dopo aver visto due volte il film Stand by me, che ho trovato bellissimo, e forse per questo il racconto mi ha un po' deluso. Me lo aspettavo altrettanto bello e invece l'ho trovato noioso, ho avuto davvero difficoltà a seguirlo. Anche i sentimenti, di cui dovrebbe essere ricco – la paura in primis –, io non li ho sentiti. Li ho letti, li ho visti se vogliamo, ma non li ho provati insieme a Gordie e compagnia bella. L'unica eccezione continua a restare Chris, il solo che mi abbia davvero commosso, a cui io abbia voluto bene.
A un certo punto ho pensato che forse proprio il fatto che non succedesse nulla fosse il bello del racconto, perché è la normalità che viene raccontata, ma credo di aver cambiato di nuovo idea dopo. Ero troppo annoiata.
Anche Il corpo fa parte della raccolta Stagioni diverse e, come ho scritto un minuto fa, ne è stato tratto il film Stand by me, che consiglio assolutamente di vedere.
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