TUTTO IL TEATRO – Sarah Kane

Tutto il teatro - Sarah Kane
Titolo: Tutto il teatro
Autore: Sarah Kane
Traduttore: B. Nativi
Copertina flessibile: 228 pagine
Editore: Einaudi (2000)
Prezzo: 13,17€

Tutto il teatro è, appunto, la raccolta di tutte le opere teatrali di Sarah Kane, che sono cinque: Dannati, L'amore di Fedra, Purificati, Febbre e Psicosi delle 4 e 48.
Si tratta di opere crude e disturbanti fino all'eccesso, folli, visionarie e malate, a volte sembrano perfino sconnesse e senza senso (in particolare Febbre). Potrebbero facilmente turbare la sensibilità di molti e toccano temi molto delicati e scomodi: odio, razzismo, sesso (un sesso per niente sano), tortura, malattia, solitudine, morte, suicidio.
Anche l'amore è malato, incestuoso o, nella maggior parte dei casi, semplicemente assente, il che è una tragedia e porta alla follia.
Non molto motivante, vero? Però c'è del bello che va colto nella lettura. Non è solo un'accozzaglia di indecenze tanto per fare scalpore.

I personaggi sono spesso disgustosi, malati, psicopatici, si trattano tra loro come delle schifezze senza dignità, non hanno pietà, si stuprano a vicenda per sport. In ogni caso non sono vere persone, è come se fossero più che altro delle entità, delle rappresentazioni di qualcos'altro, dei simboli. Le descrizioni infatti sono irrilevanti: stiamo parlando di opere teatrali, non di romanzi, quindi non c'è un'indagine approfondita né dell'aspetto né della natura dei personaggi; li si dovrebbe vedere rappresentati su un palco.
In questo, Psicosi delle 4 e 48 si distingue un po' dagli altri. Qui la protagonista parla in prima persona e indaga con una certa precisione i suoi sentimenti, la sua angoscia, la solitudine e tutto quello che ha perso insieme all'amore.

Lo stile è anch'esso molto crudo e irrispettoso. Contiene anche bestemmie esplicite, cosa che di solito non trovo mai nelle traduzioni italiane. Poiché si tratta di teatro, è fatto quasi solo di dialoghi, a volte monologhi. Non ho notato nulla di particolare (in positivo) nella scelta delle frasi e delle parole, anche se il contenuto è sicuramente notevole.
Alcune scene sono raccapriccianti, ma del resto è tutto in sintonia col l'atmosfera generale di degrado. L'edizione (che, mi pare di capire, non è mai stata aggiornata dal 2000) presenta molti refusi ed errori grammaticali.
In Psicosi delle 4 e 48 anche lo stile si distingue, perfino graficamente: è disgiunto e discontinuo, come i pensieri e i sentimenti, come la pazzia. Quest'ultima opera è anche la mia preferita, se non si fosse capito.
Sarah Kane non fa per tutti, questo libro è uno dei più offensivi che io abbia mai letto e riconosco che ha turbato anche me. Ma in generale apprezzo gli scrittori pazzi, e ho apprezzato anche lei.

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