Titolo: Poirot e i Quattro
Autore: Agatha Christie
Traduttore: M. Tropea
Copertina flessibile: 178 pagine
Editore: Mondadori (1 aprile 2002)
Prezzo online: 7,12 €
Voto: ***
Poirot e i Quattro di Agatha Christie è un libro un po' anomalo, rispetto agli altri della serie. Ho intenzione di leggere tutti i libri con protagonista Poirot e, fatta eccezione per Assassinio sull'Orient Express, che ho letto per primo, sto seguendo l'ordine cronologico. Poirot e i Quattro è ancora uno dei primi, ma già si distingue dagli altri. Non ci troviamo, infatti, di fronte a un giallo in stile classico, con omicidio in luogo chiuso e investigatore che indaga tra i presenti, bensì a un quasi-thriller più complesso, a un complotto architettato molto più in grande.
I Quattro del titolo costituiscono un'importante organizzazione criminale che ha in progetto di conquistare il mondo, perciò non c'è un singolo omicidio su cui indagare, ma stavolta Poirot e Hastings dovranno viaggiare e indagare in diverse sedi per smascherare i componenti della banda. Nel frattempo gli omicidi non mancano e, come scritto nella postfazione della mia edizione, leggiamo quindi più "gialli nel giallo".
Una cosa che ho molto apprezzato è l'importanza data, in questo libro, all'amicizia tra Poirot e Hastings, e in generale agli affetti e alla famiglia. In un punto mi sono addirittura commossa, confesso.
I personaggi non sono caratterizzati più di tanto, perché non è necessario. Malgrado ciò, Poirot è descritto con minuzia non solo nelle sue caratteristiche fisiche, ma anche in tutte le sue piccole abitudini, nei suoi gesti, perfino nelle sue espressioni. Il contrasto tra l'aspetto fisico e l'atteggiamento dignitoso rende simpatico, perfino ridicolo a tratti, un personaggio che, altrimenti, risulterebbe insopportabilmente borioso.
Anche i criminali sono più interessanti del solito, perché si tratta appunto di un'organizzazione formata da quattro menti geniali e diverse tra loro, quindi niente a che vedere col solito figlio che uccide per l'eredità, marito che commette un delitto passionale o l'immancabile maggiordomo.
Il mistero del cosiddetto "Numero Quattro" rende questo personaggio difficile da decifrare ma, forse proprio per questo, ancora più meritevole d'attenzione.
Lo stile della Christie è piacevolissimo, molto semplice e scorrevole ma mai banale. Le descrizioni sono accurate, per necessità del genere. Uno stile perfetto per questo tipo di romanzo, che fa esattamente il suo dovere: incuriosisce sin dall'inizio e fa scorrere le pagine velocemente in cerca della soluzione. In questo libro in particolare ci sono alcuni espedienti che risultano fin troppo scontati per il lettore, ma ci sono anche sorprese e colpi di scena fino all'ultimo. E perfino qualche picco di pathos, come già sottolineato.
Come tutti i libri dell'autrice, quindi, consiglio anche questo, soprattutto se leggete per evasione, o se volete fare una pausa leggera ma non banale tra libri più impegnativi.
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