Titolo: La lettera scarlatta
Autore: Nathaniel Hawthorne
Copertina flessibile: 256 pagine
Editore: Crescere (2018)
Prezzo: 4,16 €
La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne è un bellissimo romanzo, che inizia con un'introduzione molto lunga e noiosa (e anche poco rilevante). Una volta superata (o saltata) quella, però, è davvero molto bello.
Come tutti sanno, la lettera scarlatta è la A di "adultera" che la protagonista, Hester Prynne, è costretta a portare sul petto dopo aver avuto una figlia da una relazione extraconiugale, perciò tra i temi principali del romanzo metterei subito questi: adulterio, reputazione, colpa e tutta la solitudine derivata da questa infamia.
Tra gli altri temi inserirei religione e scienza, e poi l'amore in diverse forme: quello di Hester per l'uomo che si rifiuta di denunciare, quello per sua figlia e anche per sé stessa.
I personaggi della Lettera scarlatta sono descritti molto minuziosamente, a volte in maniera quasi inquietante, soprattutto Perla (o Pearl che dir si voglia), la figlia di Hester.
La stessa Hester è descritta con ricchezza di dettagli, non solo nel suo aspetto ma anche nei suoi sguardi e nei suoi gesti. E anche gli altri personaggi sono notevoli, soprattutto Dimmesdale, che ne esce come un uomo molto debole, ma in compenso si percepiscono tutto il suo tormento e la sua disperazione.
Il personaggio più riuscito, comunque, resta per me Perla. Non mi è piaciuta molto, proprio perché mi ha trasmesso questo senso di inquietudine e di minaccia, ma è un personaggio studiato in maniera molto precisa e attenta. Una bambina dagli sguardi e dai sorrisi quasi demoniaci sin da neonata, come a voler confermare l'idea che gli altri hanno di lei in quanto figlia del peccato.
Anche lo stile del romanzo è molto bello e curato. Già nell'introduzione troviamo delle belle descrizioni, anche se come ho detto è una parte che ho trovato noiosa e inutile. Una volta entrati nel vivo della vicenda, comunque, le descrizioni continuano a essere spettacolari, come del resto ho già detto a proposito dei personaggi. Il linguaggio è molto ricco, sontuoso, le parole sono scelte con molta cura, anche se nella traduzione che ho io ne ho trovate alcune un po' troppo antiquate, così come anche diversi refusi e la punteggiatura usata male.
Riguardo ai dialoghi, li ho trovati spesso intelligenti, soprattutto quando è coinvolta Perla: per quanto certi suoi comportamenti possano risultare fastidiosi, non si può negare che dica anche cose significative, anche troppo per una bambina della sua età.
Quello che ho apprezzato più di tutto è il senso di angoscia che la scrittura riesce a trasmettere perfettamente.
In definitiva quindi consiglierei senza dubbio La lettera scarlatta, un romanzo che vale assolutamente la pena di leggere.
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