Titolo: La cattedrale del mare
Autore: Ildefonso Falcones
Traduttore: R. Bovaia
Copertina rigida: 642 pagine
Editore: TEA (2017)
Prezzo: 10 €
La cattedrale del mare è il libro più famoso di Ildefonso Falcones, che tutti avevano già letto tranne me. È un romanzo appassionante, una lettura molto piacevole, ma non un capolavoro.
È piuttosto lungo e percorre praticamente tutta la vita di Arnau, dalla sua nascita alla vecchiaia, quindi tocca moltissimi temi. Eccone alcuni:
- Società medievale. La cattedrale del mare è un romanzo storico: racconta della costruzione della basilica Santa Maria del Mar a Barcellona, avvenuta nel medioevo, e dipinge un quadro di quel periodo storico. Troviamo quindi il vassallaggio, la schiavitù e tutte quelle istituzioni che in breve legittimavano abusi, razzismo, pregiudizi e violenza gratuita. La condizione della donna è particolarmente difficile da digerire, non solo per la sottomissione d'obbligo nei confronti di padri, mariti e uomini in generale, ma soprattutto per la ricorrenza delle violenze sessuali. Legali, per giunta. E a tal proposito:
- Legge e (in)giustizia. La cosiddetta "giustizia" medievale fa accapponare la pelle; la corruzione e la finta moralità di cui il romanzo è pieno, incarnate da alcuni personaggi in particolare, arrivano a livelli vomitevoli.
- Religione, fede, eresia. Altri temi tipicamente medievali, tanto più che, appunto, si parla della costruzione di una chiesa. E la Madonna ha un significato molto particolare per il protagonista.
Tra gli altri, infine, troviamo politica, economia e il solito, onnipresente amore.
Le descrizioni fisiche dei personaggi non sono molto approfondite, più che altro vengono sottolineati specifici dettagli – per esempio gli occhi castani di Aledis – ma di molti non si sa nemmeno se hanno, chessò, capelli scuri o chiari.
I comportamenti sono invece abbastanza definiti, anche se in molti casi sono obbligati, soprattutto nella prima parte, in cui i servi della gleba sono costretti a sottomettersi alle volontà dei signori. Bernat è un personaggio ben fatto: si percepiscono la sua volontà ferma, la sua determinazione e le sue priorità.
I bambini sono spesso più definiti degli adulti, in particolare Joanet, che a sei anni dimostra più carattere di tanti altri, e Margarida, che già da piccola manifesta la sua natura da vipera.
Ho apprezzato Aledis, anche lei un'insopportabile manipolatrice sin da piccola, ma è forse il personaggio che si evolve maggiormente – migliorando – nella storia. In realtà anche Joan cambia molto, ma in peggio.
Riguardo allo stile, il racconto coinvolge ed è ben scritto. Descrizioni e dialoghi non hanno nulla di eccezionale, ma nel complesso sono buoni. Alcune descrizioni sono molto realistiche e, in quanto tali, ributtanti, come quelle relative alla peste, ma anche alle torture, le frustate e altre cose altrettanto amene.
Ho trovato molto bello il modo in cui Bernat parla al figlio, pieno di premura, attenzione e amore, in un romanzo in cui moltissimi personaggi sono dei bruti o, perlomeno, dei manipolatori il cui scopo è danneggiare o umiliare gli altri.
Riassumendo, La cattedrale del mare è una lettura molto appassionante che può tenere buona compagnia per parecchio tempo, e può soddisfare un po' tutti i gusti.
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