CASA HOWARD – Edward Morgan Forster

Casa Howard, Edward Morgan Forster
Titolo: Casa Howard
Autore: E. M. Forster
Traduttore: L. Chiarelli
Copertina flessibile: 316 pagine
Editore: Feltrinelli (2018)
Prezzo online: 7,65 €

Casa Howard di Edward Morgan Forster è un grande classico che io ho aspettato anche troppo a leggere. L'ho davvero apprezzato, anche se ho trovato il finale molto deludente.
Come al solito, vediamo i temi del romanzo:
  • Denaro ed economia. Lo metto al primo posto perché credo sia in assoluto l'argomento più ricorrente tra le pagine di questo libro. Si parla ovunque di come sia diversa la vita dei ricchi da quella dei poveri, di che disgrazia sia non disporre di molto denaro, di come facciano a vivere quelli che non ne hanno eccetera eccetera. Addirittura
    "L'abisso più profondo non è la mancanza d'amore ma la mancanza di danaro."
  • Famiglia. Tutto il romanzo è un lungo paragone indiretto (ma neanche tanto) tra la famiglia Schlegel – quella delle due protagoniste – e la famiglia Wilcox, destinate comunque a intrecciarsi malgrado la loro diversità.
  • Amore (e sesso!), che io ho percepito qui come assolutamente negativo. A parte quello familiare, e in particolare quello che Helen e Margaret provano l'una per l'altra, tutte le altre forme d'amore mi hanno lasciato l'amaro in bocca.
  • Il sessismo permea l'intero romanzo, ma in maniera molto ironica. L'ironia in generale è l'aspetto del libro che ho apprezzato di più.

I personaggi di Casa Howard sono tutti negativi e superficiali. Le due sorelle protagoniste sono in certa misura migliori degli altri (soprattutto dei Wilcox), ma Forster non perde occasione di sottolineare i loro difetti, facendole apparire spesso frivole e vuote, oppure attribuendo loro un'integrità morale che da un lato le eleva, ma dall'altro sembra stupida e insensata. Si tratta di una cosa intenzionale: non voglio dire affatto che i personaggi del libro siano pessimi, al contrario. Sono costruiti perfettamente nel loro essere imperfetti, come del resto è ogni essere umano, ed è possibile inquadrare la loro psicologia già dalle primissime pagine.
Ho apprezzato molto Helen: sembra soffrire di una forma di sinestesia che la rende tenera e poetica, mentre ho detestato i Wilcox, che vengono più volte giustificati nonostante i comportamenti a mio parere ingiustificabili.
E Margaret l'avrei presa a schiaffi. A un certo punto verso la fine sembra rinsavire, ma purtroppo è solo un'illusione.

Lo stile in compenso è esemplare. Casa Howard è un romanzo davvero ben scritto e costruito, il linguaggio è perfetto, le parole scelte con cura, le descrizioni stupende, con similitudini molto poetiche. Spesso i capitoli cominciano proprio con bellissime descrizioni, che aiutano a calarsi nel contesto e a immaginare il tutto nei minimi dettagli.
A volte ho avuto qualche difficoltà a seguire i dialoghi.
A proposito della sinestesia di Helen, il culmine stilistico del romanzo è raggiunto con la descrizione della sua visione della quinta sinfonia di Beethoven. Davvero spettacolare.
Casa Howard è un libro che nel complesso ho trovato bellissimo e che comunque va letto. Stiamo pur sempre parlando di un grande classico, e Forster è tra i miei Inglesi preferiti, quindi non posso che consigliarvelo.

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