GUERRA E PACE – Lev Tolstoj

Guerra e Pace, Lev Tolstoj
Titolo: Guerra e Pace
Autore: Lev Tolstoj
Traduttore: P. Zveteremich
Copertina rigida: 1463 pagine
Editore: Garzanti (2007)
Prezzo online: 12,75 €

Provare a recensire Guerra e Pace di Lev Tolstoj è molto presuntuoso, quasi un affronto. Vi prego perciò di tenere a mente che, qualunque cosa io scriva, sarà troppo riduttiva, e tutto quello che in realtà dovreste fare è leggere il libro.
Si tratta, come tutti sanno, di un gigantesco – proprio fisicamente – capolavoro. Il libro più lungo che io abbia letto in tutta la mia vita (e ben due volte!).
Il romanzo percorre molti anni di storia e di vita dei personaggi, perciò i temi sono innumerevoli. Come al solito ve ne elenco qualcuno tra i più importanti.
  • Guerra, ma non solo. Direi più in generale la Storia. La parte storica del romanzo è immensa, credo sia l'80% o giù di lì. Non solo battaglie ma anche strategie, personalità storicamente importanti e lunghe, luuunghe considerazioni filosofiche riguardo alla storia e alla storiografia. Se siete appassionati di storia, Guerra e Pace è il libro che fa per voi.
  • Amore. È presente in molte parti e in molte forme, raccontato con realismo e sobrietà. L'amore influisce sull'umore e perfino sulla personalità dei personaggi, cosa che ho trovato molto verosimile. In alcuni passi Tolstoj ha scritto delle parole bellissime sull'amore, che mi hanno fatto commuovere inaspettatamente.
  • Morte e perdita. Dove c'è guerra c'è necessariamente anche quella, niente di sorprendente. Ma ben pochi altri autori sono o saranno mai in grado di descrivere così bene il modo in cui il lutto viene vissuto dai personaggi.
  • Denaro. Ricchezza, povertà, debiti e compagnia bella, tutte cose che, volenti o nolenti, pesano sulle vite dei personaggi e le guidano.
  • Religione, fede, spiritualità. Non possono mancare in un romanzo dell'800, e qui sono incarnate soprattutto dalla principessa Mar'ja, ma non solo da lei. Sono elementi importanti nella vita di tutti, nel bene e nel male.

I personaggi sono spettacolari. Sono tantissimi, ma tutti caratterizzati alla perfezione, vivi, sfaccettati e veri grazie alle loro contraddizioni, ai loro sentimenti contrastanti. Voglio esprimermi su alcuni tra quelli di maggiore spicco.
Nataša è senza dubbio il personaggio più vivo, tra poco salta fuori dalle pagine. Il suo carattere è reso in maniera eccellente, ogni sua azione, ma anche ogni suo sguardo, inizia e finisce senza un pizzico di opacità, è tutto chiaro e limpido in maniera impressionante. L'ho trovata alquanto antipatica, incostante ed è l'antifemminismo in persona, però è un personaggio straordinariamente costruito e quello che cresce di più nel corso della trama.
Il principe Andrej è uno dei miei preferiti perché è tormentato e in continua evoluzione, caratterizzato soprattutto dai suoi pensieri, dalle sue riflessioni, dal modo (a volte incostante ma sempre ragionato) in cui guarda alla vita e alla morte. Anche dal modo in cui ama.
Pierre si distingue dagli altri per la sua spontaneità. È impacciato sia nelle azioni, sia nei pensieri e nelle convinzioni. Non ho ancora capito se è scemo o intelligente ma, comunque sia, ho visto benissimo anche lui.
Come ho visto bene anche Nikolaj, Sonja – tra le mie preferite, incarna il "mai 'na gioia", insignificante agli occhi altrui eppure, anche lei, decisamente viva grazie alla penna di Tolstoj –, Mar'ja, il vecchio principe Bolkonskij e letteralmente tutti gli altri, ma sarebbe troppo lungo analizzarli.

Lo stile di Tolstoj è incommentabile. È perfetto. Le descrizioni sono meravigliose, vivide e ricche di dettagli (impressionanti quelle relative alla guerra); la scelta delle parole, la costruzione delle frasi, sono sublimi e scorrevoli, chiare, anche quando parla di cose noiose. Molti concetti sono resi attraverso metafore e similitudini molto efficaci e poetiche, immagini che rendono l'idea meglio di una descrizione chiara e diretta. I momenti di pathos non sono mai eccessivi, anche quelli sono descritti con grande sobrietà, e forse per questo ancora più toccanti.
Non nego che Guerra e Pace sia un bel mattonazzo, che può risultare pesante soprattutto in certi punti (tutti i capitoli finali, per esempio, sono pagine e pagine di considerazioni sulla Storia), eppure è scritto così bene che in un modo o nell'altro si legge tutto con interesse.
Purtroppo questa edizione presenta molti refusi ed errori vari. Fino a un certo punto va benissimo; poi l'editor o il correttore di bozze dev'essersi stancato e deve aver pensato "ma sì, tanto in quanti lo leggeranno fin qui" e lasciato tutto com'era. A muzzo proprio.
Comunque io non posso che consigliare a tutti di leggerlo, anche se, vi avverto: bisogna cogliere il momento propizio. È impegnativo, e se prendete l'impegno vi risucchierà. Quindi assicuratevi di poterlo fare, di avere il tempo e l'energia mentale per farlo. Ma fatelo.

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2 commenti:

  1. Cioè, praticamente credo che ultimamente il mio blogroll di Blogger sia andato un po' in tilt, e infatti mi sono persa un sacco di tuoi post bellissimi! Come ad esempio quelli sugli autori giapponesi qui sotto. Oltretutto, sono contenta che Murakami ti piaccia, ho letto poco di lui e mi è piaciuto tantissimo, penso sia uno dei miei preferiti insieme alla Yoshimoto :)
    Per quanto riguarda Guerra e Pace, che te lo dico a fare, è un classicone, ma l'hai già detto tu. Complimenti per il coraggio ad approcciarti ad esso, io per ora conosco solo estratti.
    (Ma quando ci danno più tempo avulso da tutte le altre cose che una deve per forza fare?!)
    Un abbraccio cara, a presto!

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    1. Ma in realtà Murakami non mi piace per niente, nel post mi sono lamentata tutto il tempo!
      Ho un sacco di libroni in lista di rilettura ma per l'appunto il tempo è quello che è, quindi vedremo cosa riesco a fare. Leggere Tolstoj, però, vale sicuramente la pena ♥

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