UNA LONTANA FOLLIA – Kate Morton

Una lontana follia, Kate Morton
Titolo: Una lontana follia
Autore: Kate Morton
Traduttore: A. E. Giagheddu
Copertina flessibile: 567 pagine
Editore: Sperling & Kupfer (2011)
Prezzo online: 9,26 €

Che bei tempi quelli in cui Kate Morton scriveva romanzi belli come Una lontana follia! Alla seconda lettura confermo l'idea che mi ero fatta anni fa: questo romanzo è bellissimo (anche se non all'altezza del Giardino dei segreti, già recensito qui).
Come al solito, nei libri della Morton il 90% del lavoro lo fa la trama: anche in questo caso è intricata, coinvolgente, ricca di piccoli e grandi eventi che si scoprono poco a poco, rendendo la lettura un vero piacere e mai noiosa.
I temi toccati riguardano soprattutto la famiglia. Il rapporto tra Edie e sua madre Meredith, ma anche quello tra le sorelle Blythe e di queste ultime col padre. Il sacrificio e l'abnegazione, il bisogno di proteggere l'altro. Quelli di Kate Morton sono alla fin fine dei romanzi famigliari, sono le storie non di singoli personaggi ma di intere famiglie: ogni personaggio si porta dentro la sua famiglia (anche se detta così sembra un po' mafiosa, ndr), anche quando se ne separa.
In più c'è, ovviamente, l'amore anche in altre forme, ma quasi sempre tragico o perduto. E poi la guerra, che fa da sfondo alla storia dei Blythe e della giovane Meredith.

I personaggi di Kate Morton sono descritti in maniera efficace in ogni loro comportamento, sono teneri e ci si affeziona a loro, e poi ce n'è sempre qualcuno che spicca per complessità. Di solito è uno dei più antipatici, ma quando lo si comprende – e l'autrice è brava a farlo succedere – si finisce per volergli bene o almeno per capire le sue ragioni.
Nel caso specifico si tratta di Percy Blythe. Juniper viene descritta come la più viva e affascinante delle sorelle, mentre Percy è quella più rigida e austera, perfino odiosa a tratti, ma è in assoluto il personaggio più sfaccettato e più profondo. A me è piaciuta un sacco.

Per quanto riguarda lo stile, come al solito è molto scorrevole, elegante quanto basta ma alla portata di tutti, altrimenti il libro non potrebbe essere così coinvolgente. Le descrizioni sono buone, a volte anche molto suggestive, e il pathos non manca. Certi passaggi fanno venire i brividi e non vi nascondo che il finale, per quanto possa essere sdolcinato, mi ha commosso molto e ho terminato la lettura in lacrime.
Purtroppo il titolo originale – The distant hours – non è stato tradotto ma del tutto sostituito, il che non è una novità per l'editoria italiana. Tuttavia non ha molto senso, dato che nel testo viene più volte ripetuta la formula "le ore lontane", ma a quanto pare non è stato ritenuto un titolo abbastanza accattivante. Inoltre la mia edizione è piena di refusi, ma è quella del 2011 che non si trova più in giro. Spero come sempre che quelle più recenti siano state migliorate.
In ogni caso Una lontana follia è un libro davvero bello, ha tutti gli ingredienti per un ottimo romanzo e lo consiglio assolutamente.

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