LE NOTTI BIANCHE – Fëdor Dostoevskij

Le notti bianche - Fëdor Dostoevskij
Titolo: Le notti bianche
Autore: Fëdor Dostoevskij
Traduttore: L. V. Nadai
Copertina flessibile: 96 pagine
Editore: Garzanti (2016)
Prezzo: 5,95 €

Le notti bianche è il mio libro preferito tra quelli che ho letto di Fëdor Dostoevskij. A costo di dire un'eresia, io non amo molto Dostoevskij ma questo racconto, o romanzo molto breve (si legge in un'ora), lo trovo stupendo.
Il tema principale è a mio parere la solitudine. Il celebre sognatore protagonista del racconto, a 26 anni, dichiara di non parlare mai con nessuno, di non avere relazioni di nessun tipo, di non essere mai stato con una donna.
E l'amore? Potrebbe essere il rovescio della medaglia, se non fosse che invece è un'occasione per finire ancora più soli, perché non è corrisposto: ci innamoriamo di persone che amano altri, e né noi né loro abbiamo scelta in questo. Non si può scegliere chi amare.

Riguardo ai personaggi, direi che sono ben descritti, anche con pochi tratti; il loro aspetto è abbastanza chiaro. Le personalità invece, considerata anche la brevità del racconto, non sono molto approfondite. Quello che si percepisce in modo nitido è la malinconia di ognuno di loro, la semplicità delle loro povere vite.
Il sognatore tuttavia, essendo anche voce narrante, si racconta molto bene. Come ho detto, non parla praticamente con nessuno finché non incontra Nasten'ka (e con lei parla un bel po'), ma dice di conoscere un sacco di persone perché le incrocia tutti i giorni, studia le loro espressioni, vede le loro emozioni e i loro pensieri. Parla anche con le case, con gli oggetti che incontra sul suo cammino. Ha una vita interiore molto profonda e attiva.

Lo stile è molto particolare, proprio perché si tratta perlopiù di lunghi dialoghi tra il sognatore e Nasten'ka, che spesso diventano quasi monologhi in cui lui si perde in deliri e fantasie e vi trascina anche il lettore. La scrittura è bellissima, fluida e scorrevole, è come fare il morto in un fiume e lasciarsi trasportare dall'acqua. Nonostante sia appunto delirante e quasi allucinata, non risulta confusa ma solo molto coinvolgente.
Le descrizioni sono semplici ed efficaci, soprattutto è resa molto bene la miseria nelle vite dei personaggi. Sembra tutto grigio (eppure vivo), è come guardare un film in bianco e nero.
So che tutto il mondo ama Dostoevskij ma non sento mai parlare abbastanza di questo libriccino, che invece secondo me dovrebbero leggere tutti. È un piccolo gioiello e io sono felice di averlo letto (due volte) nonostante la mia antipatia per l'autore.

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