PAURA – Stefan Zweig
TONIO KRÖGER – Thomas Mann
LA CASA DI CARTA – Carlos María Domínguez

La casa di carta di Carlos María Domínguez non ha niente a che vedere con la serie TV, ed è anche molto triste doverlo precisare.
È un romanzo brevissimo che tutti gli amanti dei libri dovrebbero leggere, perché è proprio questo il tema intorno a cui ruota tutto. La letteratura, l'amore totalizzante per i libri, una passione che sfocia nell'ossessione. Il modo in cui i libri possono cambiare la vita, determinandone gli eventi. Inclusa la morte.
I personaggi sono quasi inesistenti. Sono funzionali al racconto di una storia, quella di Carlos Brauer, che è quindi l'unico rilevante. Ma è assente, e la sua storia viene raccontata da altri.
C'è una sua descrizione fisica, mentre l'aspetto di tutti gli altri rimane quasi del tutto ignoto. Le descrizioni sono molto vaghe (nonché inutili), e in realtà anche i caratteri sono accennati solo vagamente. I personaggi sono perlopiù caratterizzati, appunto, dalla loro ossessione per la letteratura, i loro strani vizi di lettura e collezionismo.
Lo stile è scorrevole e semplice, ma non vuoto. Il romanzo si legge facilmente in un'ora e mezzo al massimo.
La scrittura è, appunto, semplice ma bella, e belle sono le descrizioni ambientali. I dialoghi – quasi dei monologhi – sono molto presenti perché, come ho detto, sono i personaggi stessi a raccontare i fatti, non tanto l'autore dal suo punto di vista esterno.
In generale lo stile è permeato da una certa malinconia, che a tratti sfiora l'inquietudine. Non c'è niente di inquietante nella vicenda, ma questa è, in un certo senso, la sensazione che ne ho avuto io.
Purtroppo credo che il libro sia ormai difficile da reperire ma, se vi capita per le mani, vi consiglio assolutamente di leggerlo. È una piccola perla.
Anche se non risulta disponibile, vi linko la pagina Amazon, dove potete almeno leggere la trama: https://amzn.to/35AYu0z
POIROT SUL NILO – Agatha Christie
- Invidia, gelosia, vendetta. La principale vittima di questo caso, Linnet Ridgeway, è bellissima, giovane e ricca, sembra riuscire a ottenere tutto quello che vuole ed è quindi oggetto dell'ammirazione e dell'invidia (e quindi dell'odio) praticamente di tutti.
- Denaro e avidità. Linnet è appunto ricchissima e, vista l'ambientazione (crociera sul Nilo), anche gli altri personaggi sono perlopiù ricchi. Ma ci sono anche i camerieri, gli infermieri e tutti coloro che sono a bordo per assistere qualcun altro, così come ci sono i ricchi che si fingono poveri e i poveri che si fingono ricchi.
UNA BUONA SCUOLA – Richard Yates
LA LEGGENDA DEL SANTO BEVITORE – Joseph Roth
SCHEGGE – Sebastian Fitzek
- Memoria. Il punto è la cancellazione dei ricordi, che di per sé potrebbe anche essere interessante, ma – mi spiace ripeterlo – il tutto è costruito in maniera davvero ridicola e non verosimile.
- Identità, che ovviamente è correlata ai ricordi. In pratica: se i nostri ricordi fossero rimossi, saremmo ancora noi stessi?
- Gaslighting, ovvero quella tecnica di manipolazione mentale che consiste nel far credere a qualcuno di essere impazzito. La cosa triste è che sembra l'autore voglia farlo anche col lettore, ma il tutto risulta incomprensibile solo perché è confuso, non certo ben orchestrato.
- Amore, gelosia, vendetta.
- "Giustizia", nel senso di "occhio per occhio". Tema toccato molto brevemente alla fine, non poi così rilevante. E, ancora una volta, vissuto in maniera poco credibile dai personaggi.
ARMANCE – Stendhal
- Società e denaro. Li metto insieme perché sono strettamente collegati. Perché la società è divisa tra poveri e ricchi e perché le opinioni della società riguardo a un singolo cambiano in base alla ricchezza di quest'ultimo.
- Depressione. Come al solito mi prendo la libertà di diagnosticare disturbi psichiatrici ai personaggi. Potrei tirare in ballo anche i disturbi evitante e schizoide di personalità, e anche qualche tratto paranoide.
- Amore. Un amore che da una parte sembra l'unica ancora di salvezza, ma dall'altra fa anch'esso paura e induce alla fuga, non ha mai un compimento soprattutto perché i due innamorati non si parlano mai sul serio, parlano di tutto meno che di sé stessi. Molto irritante.
NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI? – Horace McCoy
IL FANTASMA DI ALEXANDER WOLF – Gajto Gazdanov
- Passato. Il passato ossessiona praticamente tutti i personaggi, creando loro disagi, sensi di colpa, influenzando la loro coscienza. E poi ritorna.
- Amore, quello tra il protagonista ed Elena. Un amore che secondo me è fondato sul nulla ed è fatto di nulla, non si capisce che cosa unisca queste due persone e che cosa dia una tale intensità a questo rapporto inconsistente.
- Destino e morte. Non mi dilungo a parlarne, la filosofia del destino viene discussa in particolare in uno dei dialoghi e trova poi riscontro nei fatti.
- La guerra civile che fa da sfondo al passato e ai ricordi dei personaggi.
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Voto: 2/5 Si tratta di una storia dentro un'altra storia, quindi le trame sono due. La storia contenitore è quella di un uomo anz...
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Titolo: Il mistero del Treno Azzurro Autore: Agatha Christie Traduttore: G. Settanni Copertina flessibile: 336 pagine Editore: Mo...
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Titolo: Neve Autore: Maxence Fermine Traduttore: S.C. Perroni Copertina flessibile: 111 pagine Editore: Bompiani (24 novembre 19...