SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE – Patrick Ness

Titolo: Sette minuti dopo la mezzanotte
Autore: Patrick Ness (e Siobhan Dowd)
Traduttore: G. Iacobaci
Copertina flessibile: 224 pagine
Editore: Mondadori (29 aprile 2014)
Prezzo: 8,5 €

Voto: ***

Con Sette minuti dopo la mezzanotte – forse meglio conosciuto col suo titolo originale, A monster callsPatrick Ness ha preso in mano e portato a termine un lavoro iniziato da Siobhan Dowd. Dovrei leggere qualcosa di quest'ultima per sapere se Ness le ha reso giustizia oppure no, ma nel complesso Sette minuti dopo la mezzanotte è un bel libro, triste e dai significati importanti.
In breve, Conor ha tredici anni e sua madre è gravemente malata. Lui ha un incubo ricorrente e molta paura del futuro. Il mostro del titolo (originale) è un albero, un tasso che Conor può vedere dalla finestra della sua stanza e che prende vita puntualmente sette minuti dopo la mezzanotte, per aiutarlo ad affrontare la situazione in cui si trova e costringerlo ad ammettere quella verità che gli fa tanta paura.
Com'è ovvio, il romanzo è pieno d'amore e buoni sentimenti, cui si allacciano temi consistenti come appunto quello della malattia e della morte, la paura e la perdita, e poi il bullismo, l'indagine di sé, l'accettazione di tutto quello che fa parte di noi. E l'amicizia. Lancia per questo messaggi importanti non solo per i ragazzini, che costituiscono il target ideale del libro, ma anche per gli adulti, che spesso preferirebbero farsi strappare le braccia piuttosto che accettare le proprie contraddizioni.

I personaggi di Sette minuti dopo la mezzanotte sono ben descritti e le loro emozioni sono rappresentate e trasmesse in maniera molto chiara. Non altrettanto i caratteri. Si capisce cosa provano, ma non come sono fatti. Forse è legittimo perché, visto il tipo di situazione, le emozioni hanno il sopravvento su tutto il resto, e non è strano che possano annientare.
Del mostro, a mio modesto parere, si poteva benissimo fare a meno.

Come dico più o meno di tutti i libri per ragazzi, lo stile è semplice ed efficace, forse anche troppo: sembra scritto per bambini più piccoli. Le descrizioni sono buone, le immagini ben evocate. Tuttavia non mi ha emozionato più di tanto. So che in molti hanno trovato il libro (e il film) molto struggente ma io, anche se mi sono intristita perché nonostante tutto ho un cuore, non mi sono sentita poi così distrutta. Ci sono libri, anche dello stesso genere, che mi hanno letteralmente spezzato il cuore (continuo a ripetere: Wonder) o sconvolto (Bunker diary), ma questo è solo triste.

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