SOLI E PERDUTI – Eshkol Nevo

Soli e perduti - Eshkol Nevo
Titolo: Soli e perduti
Autore: Eshkol Nevo
Traduttore: R. Scardi, O. Bannet
Copertina flessibile: 264 pagine
Editore: BEAT (2017)
Prezzo: 7,65 €

Eshkol Nevo è nel mio cuore grazie a La simmetria dei desideri (recensito qui), ma gli altri suoi libri non mi sembrano alla stessa altezza. Soli e perduti mi è piaciuto, sia chiaro, ma non c'è proprio competizione.
Quello che mi preme sottolineare è innanzi tutto questo: ho letto in giro che il libro è considerato divertente e leggero e che il titolo non è adatto, ma io non sono per niente d'accordo. È sicuramente ironico e fa sorridere, ma in tutto quello che scrive Nevo (o almeno quello che ho letto finora) ci sono solitudine e perdita. Non sarà tragico, ma anche nelle piccole cose c'è tristezza. Insomma, non mi pare il caso di parlare di Soli e perduti quasi come di un romanzo umoristico.
Ad ogni modo. Tra i temi troviamo: vecchiaia, pregiudizi e razzismo, solitudine e amore come salvezza, depressione, senso della vita. (Alla faccia della commediola romantica, per l'appunto.)

I personaggi di Nevo mi piacciono sempre perché sono molto umani, stupidi se vogliamo, ma non nel senso di scemi. Hanno sentimenti stupidi in quanto esseri umani e imperfetti, e quindi molto verosimili.
Ho apprezzato Anton, perché è depresso, paranoico, ha una specie di disturbo post-traumatico da stress ma è anche un personaggio dolce e divertente. E anche Naim, che spicca tra gli altri per l'intensità con cui vive la sua passione per i volatili, e per il suo carattere pacato ma fermo e determinato.
Molti hanno sentimenti incostanti e superficiali; in compenso durano anni e anni quelli insoddisfatti. Sembra che molti personaggi vogliano solo quello che non possono avere, il che è frustrante ma li rende ancora più verosimili. Non mi è piaciuto nessun personaggio femminile.
Le descrizioni fisiche sono poche, quindi possiamo immaginare tutti un po' come vogliamo.

Lo stile di Nevo è particolare, soprattutto nei dialoghi senza punteggiatura. È una cosa che spesso mi irrita in altri autori, soprattutto perché può rendere le cose meno chiare, ma nel suo caso non mi dà particolarmente fastidio, se non quando ci sono degli incisi che richiedono un attimo per capire che stanno fuori dal discorso diretto e possono confondere.
In compenso l'autore trova delle metafore bellissime che rendono la sua scrittura meravigliosa.
Per me vale assolutamente la pena di leggere Soli e perduti.

Lo trovate qui: https://amzn.to/2NtTBMa

Nessun commento:

Posta un commento