IL LUPO DELLA STEPPA – Hermann Hesse

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Titolo: Il lupo della steppa
Autore: Hermann Hesse
Traduttore: E. Pocar
Copertina flessibile: 262 pagine
Editore: Mondadori (2009)
Prezzo online: 10,20 €

Voto: ***½

Il lupo della steppa è uno dei più celebri e importanti romanzi di Hermann Hesse ed è obiettivamente un gran libro. Ma non è un libro per tutti e, soprattutto, per ogni momento. Dice tante cose intelligenti ma andrebbe letto al momento giusto.
La trama non è affatto importante quanto gli spunti di riflessione che contiene, ma ve la riassumo in due parole: Harry Haller è un uomo depresso che si è quasi completamente ritirato dalla società e non riesce a godere di nulla, annientato dalla costante lotta tra l'uomo e il lupo dentro di lui. Incontra Erminia, che in un modo o nell'altro gli insegnerà di nuovo a vivere.
Le riflessioni di Harry toccano tanti temi, tra cui l'intelletto e l'istinto, il dolore, la morte e il suicidio, la società, l'inadeguatezza, la solitudine, la distanza tra sé e gli altri. Perché Harry non è sicuramente l'uomo medio, e non lo era neanche ai suoi tempi.

I personaggi di questo romanzo sono interessanti in un modo strano. Innanzi tutto si tratta sicuramente di parti dello stesso Hermann Hesse (basti guardare i nomi: Harry, Ermanno ed Erminia nella mia triste edizione coi nomi tradotti, Hermann ed Hermine in originale), e quindi capiamo già che il libro contiene molti elementi autobiografici.
Il protagonista è descritto e scandagliato in profondità, direi anzi sviscerato, fatto letteralmente a pezzi per studiarne ogni sfaccettatura, ogni suo pensiero e sentimento. Gli altri invece sono solo degli accessori, neanche del tutto reali, più che altro dei riflessi o delle proiezioni dello stesso protagonista (o autore).

Il lupo della steppa è un romanzo quasi psichedelico, che può creare confusione soprattutto alla prima lettura. Si può avere la sensazione di non capirci nulla (io l'ho avuta ed è la terza volta che lo leggo, fate un po' voi), però è scritto davvero molto bene, il linguaggio è ricercato e la scelta delle parole perfetta in alcuni casi. È un'ottima prova di scrittura in cui si mescolano anche stili differenti, perché il libro è diviso in parti diverse tra loro. Insomma, è pur sempre Hermann Hesse, mica il primo idiota che passa.
La traduzione invece è deludente, perché come ho detto i nomi sono tradotti – e per me non dovrebbero esserlo mai – e perché si fa uso di termini troppo antiquati e perfino scorretti, secondo me. La mia edizione è vecchia, come al solito spero che quella aggiornata sia migliore.
Lo consiglio? Sì, lo consiglio, ma con tutte le precauzioni del caso, come ho detto. È comunque un libro da leggere.

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