Titolo: Stoner
Autore: John Williams
Traduttore: S. Tummolini
Copertina rigida: 332 pagine
Editore: Fazi (23 febbraio 2012)
Prezzo: 14,88 €
Voto: 4/5
In Stoner, John Williams racconta la vita, per l'appunto, di tale William Stoner. Una vita che non sembra niente di particolare, vissuta quasi completamente nello stesso posto, con lo stesso lavoro all'università e con le stesse persone, perfino con la stessa apatia, se escludiamo pochi picchi in cui Stoner non ne può più e reagisce. Detta così sembra noiosissima, ma in realtà non lo è affatto. Perché quando si parla di Stoner si dice sempre questo, sulla scia di quanto scritto da Peter Cameron: che la vita di William Stoner non è granché, ma che John Williams l'ha raccontata bene.
John Williams, in effetti, l'ha raccontata con grande maestria, ma non si tratta affatto di una vita piatta e noiosa, perché è vero che Stoner non è proprio un allegrone molto reattivo, ma subisce angherie e ingiustizie sia in casa che sul lavoro, con tutto quello che comporta la vita accademica; deve vedersela con persone orribili che lo trattano malissimo senza neanche un vero motivo; vive con rassegnazione ma prova sentimenti che lo rendono terribilmente umano, anche se solo di rado li lascia emergere. Si innamora. E ci sono anche dei colpi di scena. Il tutto con la guerra sullo sfondo.
I personaggi di Stoner sono caratterizzati perfettamente, soprattutto quelli insopportabili. Edith, pessima moglie e madre, all'inizio sembra pazza anche senza fare nulla, poi la sua follia emerge in tutto il suo splendore. Rancore e odio permeano tutto il suo essere, e pochi altri autori sarebbero riusciti a renderli così bene.
Lo stesso dicasi di Lomax: anche lui me lo vedo davanti, con i suoi sguardi di sufficienza e carichi d'odio, la sua irritazione tenuta disperatamente a bada.
E poi Grace, la figlia così spenta e anonima, annullata dalla madre, che pure riserva delle sorprese inaspettate.
Infine William, ovviamente, nella sua impotenza, nel suo rassegnarsi a una vita che non è quella che meritava. Nel suo amore per la letteratura e per poche persone. Non si può non affezionarsi a questo protagonista, che non riceve nulla di quanto meriterebbe, e non arrabbiarsi per lui, a cui viene tolto anche quel poco di felicità che conquista a fatica.
Insomma, personaggi decisamente notevoli.
E altrettanto notevole è lo stile, che rasenta la perfezione. La prosa è calma ma poetica ed efficace, quasi commovente. Stoner è un libro scritto con molta cura e molto amore, qualsiasi aspirante scrittore dovrebbe leggerlo per farsi un'idea di come si scrive (e, nel migliore dei casi, rendersi conto di non esserne capace).
Le descrizioni sono ottime, anche quelle di gesti piccoli, apparentemente insignificanti. Il finale è l'esempio più lampante.
In definitiva Stoner è un romanzo splendido, scritto benissimo, contiene considerazioni intelligenti e, a mio parere, tutti dovrebbero leggerlo.
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Brava Kitte! Concordo in pieno con la tua recensione! Beatrice
RispondiEliminaOh ye!
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