Titolo: Stupro Una
storia d'amore
Autore: Joyce Carol
Oates
Traduttore: R. Serù
Copertina
flessibile: 187 pagine
Editore: Bompiani
(22 settembre 2004)
Prezzo online: 12,75
€
Voto: 3/5
La protagonista di Stupro, Teena Maguire,
accompagnata dalla figlia dodicenne, viene aggredita e stuprata da un
gruppo di giovani drogati. Come se non bastasse, queste due
poveracce, invece di incontrare la solidarietà altrui, vengono
insultate, minacciate e rifiutate dalla società, come se la colpa
fosse tutta loro.
Malgrado il titolo,
che parla di una storia d'amore, siamo dunque di fronte a una storia
di violenza, fisica e psicologica, che non si limita a un'unica
esplosione ma viene alimentata, abbondantemente e a lungo. È una
storia piena di maschilismo e pregiudizi, di cattiveria, di
impotenza... Vorrei dire anche di dolore, ma in realtà io il dolore
non l'ho percepito. Credo sia più corretto parlare di appiattimento
emotivo, almeno per quanto riguarda la protagonista. Depressione, se
posso permettermi di diagnosticarla.
La parte peggiore
non sono neanche i fatti concreti, ma le conseguenze, sul piano
sociale e personale. La perdita di tutto quanto ci possa essere di
buono nella vita: amore, speranza, anche solo un barlume di sorriso a
caso. L'annullamento di sé, la rinuncia a vivere, il non provarci
nemmeno più a risalire. La morte interiore.
Assistiamo a una
lotta tra la giustizia e la coscienza, o più che altro è così che
dovrebbe essere: di fatto, in questo libro non c'è nessuna delle due
cose.
I personaggi mi sono
sembrati abbastanza piatti, inumani. Le loro emozioni non si
percepiscono, perfino il dolore e la rabbia – che fatti di questo
genere dovrebbero alimentare prepotentemente – sono spenti,
insufficienti. Le descrizioni sono buone, almeno quelle che servono,
ma i caratteri sono vaghi, perfino contraddittori.
Altrettanto piatto è
lo stile. Questo è, in realtà, un aspetto apprezzabile: è evidente
che l'intento di Joyce Carol Oates non era quello di scrivere una storia
strappalacrime, non voleva guadagnarsi un seguito giocando con le
emozioni dei lettori. Si è limitata a descrivere fatti, in maniera
puramente evenemenziale. Cronaca, in fin dei conti.
Stupro è
comunque, per ovvi motivi, un libro difficile da leggere, un pugno
allo stomaco. Non è possibile restare indifferenti di fronte a una
storia simile, non la si può commentare con obiettività. Nonostante
ciò, a fare effetto sono, per l'appunto, semplicemente i fatti; non
le parole, non il racconto. È come leggere un giornale: c'è la
cronaca nera, ci sono fatti orribili, ma tutto sommato leggiamo solo
per informarci, non certo per piacere.
Migliora però
nell'ultima parte, quando finalmente accade qualcosa di giusto e
ricompare un barlume di speranza, e possiamo tirare un sospiro di
sollievo.
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